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Antonio Allegri detto il Correggio
Leda e il cigno (Leda and the Swan)
1531-1532
Olio su tela, 152 x 191 cm.
Berlino, Staatliche Museen zu Berlin
La carica sensuale ed erotica delle quattro tele con gli Amori di Giove è stata la causa del loro successo ma anche della seria manomissione della Leda e il cigno. Tra il 1726 e il 1731, il figlio del duca d’Orleans, turbato e scosso nella morale dell’immagine dell’amplesso amoroso della donna con il bianco cigno, si scaglia contro la tela distruggendo completamente la testa di Leda. Il quadro viene restaurato quasi subito ma la testa, perduta per sempre, viene ridipinta in una posizione diversa. Dalle riproduzioni eseguite prima del disastro si può notare infatti che l’inclinazione del capo era molto più accentuata, conferendo alla figura una sensualità maggiore. Anche le dimensioni della tela sono state ridotte, i tagli si notano soprattutto a sinistra, sui putti, e a destra in alto, sul cigno che vola. Delle quattro tele, è l’unica citata nell’inventario spagnolo di Filippo II. Passa poi a Praga, acquistata da Rodolfo II e, poco dopo, in Svezia, come bottino di guerra insieme alla Danae. Dopo varie vicissitudini, tra cui anche la tremenda aggressione, viene acquistata da Federico il Grande di Prussia.
Leda, seduta su un drappo rosa disteso a terra, accoglie nel suo grembo Giove trasformato in cigno. A destra giovani ninfe si bagnano in un ruscello, mentre a sinistra un Cupido alato suona la lira e due putti soffiano in cornetti ricurvi. Dell’opera fa una bella descrizione Giorgio Vasari che racconta di una “Leda ignuda con capegli sì leggiadri di colore e con finita pulitezza sfilati e condotti, che meglio di questi non si può vedere...e quel che più grazia donava alla Venere era un’acqua chiarissima e limpida, che correva tra alcuni sassi e bagnava i piedi di quella e quasi nessuno se ne occupava; onde nello scorgere quella candidezza con quella dilicatezza faceva agli occhi compassione nel vedere”. (Mar L8v)
Edited by Milea - 3/3/2023, 11:37 |
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