San Sebastiano (Dresda) - 1475-1476, Antonello da Messina - Dresda, Gemäldegalerie

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view post Posted on 6/9/2014, 14:21     +5   +1   -1
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Antonio di Giovanni de Antonio detto Antonello da Messina
San Sebastiano
Olio su tavola trasportato, cm 71x85
Dresda, Gemäldegalerie


L’opera si colloca ai vertici del Rinascimento italiano. Il dominio del mezzo prospettico, il richiamo alla classicità, la luce meridiana che costruisce le forme e l’esaltazione tutta umanistica della bellezza e della perfezione del corpo umano sono gli stessi coltivati da Piero della Francesca, Bellini, Mantegna. Il riferimento a quest’ultimo è esplicito: Antonello aveva evidentemente visto gli affreschi da lui realizzati intorno alla metà del secolo nella chiesa degli Eremitani a Padova, di cui cita il Martirio di san Cristoforo nello scorcio del soldato addormentato in secondo piano (dettaglio 5).

Anche il particolare antiquario del brano di colonna (dettaglio 7) richiama Mantegna, ma lo spunto è utilizzato in precisa analogia con la figura del santo. Questa si erge sull'asse principale della composizione, maestosa e monumentale, tornita come una colonna, e la colonna è lì accanto, a ricordare come la perfezione del corpo umano trovi corrispondenza nell'armonia della forma architettonica. Il pittore messinese ha dunque realizzato una sorta di teorema visivo per dimostrare uno dei principi fondamentali del Rinascimento, l’equilibrio tra uomo e cosmo, l'antropometria del mondo, cioè il suo essere misurato sulle proporzioni perfette del corpo umano, come accadrà nel celebre disegno di Leonardo da Vinci.

Anche la visione da basso verso l’alto e la vertiginosa fuga prospettica del pavimento, parlano il linguaggio dell'Umanesimo, ma il rigore geometrico dell’insieme è intiepidito dalla luce, che gli toglie ogni freddezza. Antonello sta arricchendo e non snaturando la sua pittura: la virata in senso italiano del suo stile non implica infatti la perdita delle radici fiamminghe, mantenute nella restituzione fedele del disegno dei tappeti, delle grate alle finestre, delle piante, dei comignoli, delle nubi (dettagli 1,2,3). I dettagli di minuta osservazione “ponentina” vengono però calati in uno spazio e una luce italiani. L'opera apparteneva in origine a un trittico realizzato per la chiesa veneziana di San Giuliano. (Mar L8v)


Dettaglio 1





Dettaglio 2





Dettaglio 3





Dettaglio 4





Dettaglio 5





Dettaglio 6





Dettaglio 7





Edited by Milea - 7/12/2022, 21:26
 
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