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Antonio di Giovanni de Antonio detto Antonello da Messina
Annunciazione
Tempera e olio su tavola, cm 48,5x38
Siracusa, Galleria Regionale di Palazzo Bellomo
E' questa l'opera più importante eseguita prima del soggiorno veneziano, per la quale disponiamo di precisi riferimenti cronologici. Si è infatti conservato il contratto di allogagione, redatto il 23 agosto 1474, nel quale il pittore si impegna con Giuliano Maniuni di Palazzolo Acreide a concludere l'opera entro la metà del novembre successivo, in tempi rapidissimi.
Il dipinto si trovava ancora nella sede originale - la chiesa dell'Annunziata di Palazzolo Acreide - alla fine del XIX secolo, quando fu riscoperta in stato già disastroso.
Ciò non impedisce però di apprezzare le sue qualità e il magistero di Antonello nel tradurre le caratteristiche analitiche della pittura fiamminga entro una forma ormai compiutamente italiana. L'arco diaframma spesso utilizzato da Rogier van der Weyden per introdurre la visione dipinta è trasformato in senso classico, con una trabeazione sorretta da colonne e capitelli.
La componente architettonica è utilizzata per razionalizzare lo spazio e guidare la lettura della scena, isolando il personaggio terreno da quello celeste. Anche il gioco di scatole, di spazi multipli visibili uno dentro l'altro - di ricordo eyckiano - è interpretato con un rigore prospettico che può venire soltanto dalla conoscenza di Piero della Francesca. La stanza in penombra che ospita l'evento sacro si apre in tutte le direzioni, lasciando scorgere anche una veduta di paesaggio in cui si muovono uomini e animali.
La complessa articolazione spaziale è governata dall'artista grazie a un calibratissimo uso della luce, che percorre le superfici definendone consistenza e volume, dalla colonna alle aureole quasi solide, dal vaso in primo piano alle imposte chiodate delle finestre. Anche i personaggi paiono vivi, quasi palpitanti, dallo sguardo solenne dell'angelo con le labbra socchiuse al sorriso sereno della Vergine. Insolita la rappresentazione dello Spirito Santo tramite due colombe, dovuta, chissà, a una tradizione devozionale. (Mar L8v)
Edited by Milea - 7/12/2022, 20:25 |
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