Ecce Homo (New York) - 1470 circa, Antonello da Messina - New York, Metropolitan Museum of Art

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view post Posted on 7/9/2014, 16:03     +2   +1   -1
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Antonello_da_Messina_ECCE-HOMO-P

Antonio di Giovanni de Antonio detto Antonello da Messina
Ecce Homo
Tempera e olio su tavola, cm 40,5x30,5
New York, Metropolitan Museum of Art


Sul cartiglio “attaccato” al parapetto
"ANTONELLUS MESS.N..ME PIN..T"


Contro un fondale scuro preso a prestito dalla ritrattistica, Antonello raffigura il tema evangelico dell'Ecce Homo, in cui Cristo coronato di spine viene presentato da Pilato al popolo, cui si sostituisce idealmente l'osservatore. Il reale destinatario dell'immagine è dunque colui che la guarda e che viene chiamato a meditare sulle sofferenze di Gesù. Se nell'episodio narrato dai Vangeli il re dei giudei veniva offerto alla derisione pubblica, al devoto si chiedono pietà, fede, pentimento. La scena vuole suscitare la compassione del cristiano, invitandolo a riflettere sulla tragedia - umana oltre che religiosa - della Passione e della morte di Cristo.

Essa costituisce cioè un Andachtsbild o “immagine di devozione”: così vengono definiti i dipinti non narrativi, che vogliono istituire un contatto diretto tra il cristiano e i protagonisti della storia religiosa, provocando la meditazione e suscitando l’emozione dell’osservatore, a supporto della preghiera. Si tratta di un genere pittorico che si diffuse in tutta Europa attraverso l’arte fiamminga e che fu raccolto in Italia con efficacia e capacità innovativa soprattutto da Antonello e dal suo alter ego veneziano Giovanni Bellini. Il dipinto è infatti costruito in fruizione dell'atmosfera drammatica: l'assenza di sfondo porta a concentrare l'attenzione sul busto nudo e sul viso, leggermente inclinato e pervaso di pathos. Gli occhi gonfi e dolenti, le ciocche di capelli incollate alla fronte sotto la corona di spine, la bocca socchiusa, tutto concorre a creare un'impressione di pianto e dolore.

Unico elemento accessorio è una balaustra disadorna, che serve a introdurre la visione e a dare all'immagine un senso di profondità. Su di essa è incollato illusionisticamente un cartellino spiegazzato con la firma dell'autore e l'anno 1470, oggi non più leggibile. La presenza della data è un indizio prezioso per l'evoluzione stilistica di Antonello, che appare interessato a una definizione prospettica dello spazio. (Mar L8v)








Edited by Milea - 7/12/2022, 13:58
 
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