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Antonio di Giovanni de Antonio detto Antonello da Messina Madonna Salting Tempera e olio su tavola, cm 43 x 34,5 Londra, National Gallery
Il dipinto è testimone dello stesso incontro tra mondo fiammingo, mediterraneo e italiano che anima anche la Crocifissione di Bucarest. La complessità dell'intreccio delle sue componenti è tale che la Madonna fu ritenuta in passato ispano-fiamminga, portoghese, moresca e perfino russa. L'opera fa parte di una serie di immagini antonellesche della Vergine incoronata da due angeli in volo - a cui appartiene anche il quadro di Baltimora - iconografia di chiara derivazione fiamminga. Fiamminghi, nella loro fisionomia, sono anche gli angeli, ma soprattutto lo è la profusione di perle e pietre preziose, che ornano la corona, la scollatura e i polsi dell'abito di Maria, il bordo del suo mantello, perfino l'attaccatura delle ali degli angeli.
La posizione e l'atteggiamento severo della Madonna, con le labbra chiuse e le palpebre abbassate, sono gli stessi della tavola di Baltimora, ma questa volta il libro è sostituito dal Bambin Gesù, che ha connotati curiosamente moreschi. Analogo è anche il modo in cui la figura si relaziona con lo spazio, dalla cui oscurità emerge grazie alla visione di scorcio e al senso di volume accentuato dall'incidenza della luce. Roberto Longhi con una famosa definizione, paragonava la testa della Vergine a una palla d'avorio, sottolineandone la geometrica rotondità e l'apparenza di materia dura. Notevole, del resto è l'accento scultoreo dell'insieme, che è forse da mettere in relazione con le opere di Francesco Laurana, attivo negli stessi luoghi di Antonello, spesso in periodi coincidenti. Al di là dei differenti richiami stilistici rintracciabili nel dipinto, si afferma qui la maestria del pittore messinese nel riprodurre, con estrema raffinatezza, aspetto e consistenza delle diverse superfici, dal broccato degli abiti dei due protagonisti alla melagrana stretta fra le mani di Gesù, dal velo trasparente, come di organza, che scende sulle spalle della Vergine, alle perle che ornano il caratteristico monile appeso al suo mantello. (Mar L8v)
Edited by Milea - 6/12/2022, 20:42
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