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Giovanni Bellini
Madonna degli alberetti
Olio su tavola, cm 74x58
Venezia, Gallerie dell'Accademia
Giovanni Bellini, figlio di Jacopo, cominciò l'attività di pittore nella bottega paterna, accanto al fratello Gentile. Influenzato inizialmente dalla cultura padovana del cognato Andrea Mantegna e di Donatello, da quella veneziana dei Vivarini e dei fiamminghi presenti in laguna, li interpretò con originalità e intensità emotiva. Pittore a capo della Serenissima dal 1483, fu a capo di una fiorente bottega da cui uscivano opere di eccezionale bellezza, come questa Madonna con Bambino detta degli alberetti, per i due piccoli alberi che la fiancheggiano, simbolo forse del Vecchio e Nuovo Testamento. Secondo un'altra recente interpretazione, il pioppo nero a sinistra, per la sua connotazione funeraria, alluderebbe alla Passione di Cristo, mentre quello più chiaro, a destra, sarebbe un'immagine di salvezza, perchè sin dall'antichità si pensava che le sue foglie guarissero dal morso dei serpenti. Firmata e datata "IOANNES BELLINUS. P. 1487" sulla balaustra su cui poggiano i piedi del Bambino, la tavola giunse alle Gallerie come dono Contarini nel 1838. La Madonna regge il realistico Bambino in piedi sul parapetto. Dietro di lei un semplice drappo verde che mette in evidenza il bel volto pensoso, senza dubbio il ritratto di qualche bella donna presente nella bottega, forse una modella leggermente imbronciata. E sullo sfondo, due tratti di paesaggio con lontane montagne innevate (come quelle di Masaccio negli affreschi del Carmine di Firenze). E' il primo dipinto noto datato, certamente destinato alla devozione privata. Nonostante un incauto restauro nel 1902 ne abbia compromesso le velature, ancora parzialmente visibili nel soggolo bianco, questa Madonna rimane una delle più affascinanti immagini del pittore. (Mar L8v)
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