CAROL RAMA: gioia, rabbia e melanconia [VITA E OPERE]

L'opera anarchica e appassionata, ironica e visionaria dell' artista torinese

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +2   Like  
     
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Founder
    Posts
    47,189

    Status
    Anonymous


    CAROL RAMA
    gioia rabbia e malinconia



    L'opera anarchica e appassionata, ironica e visionaria della geniale artista torinese




    "Se è vero che sono così brava, non capisco perchè abbia dovuto fare la fame, anche se sono donna", dichiara Carol Rama in un'intervista degli anni '80 a Lea Vergine, la critica che la fa conoscere a livelli internazionale esponendo i suoi lavori più scandalosi nella mostra L'altra metà dell'avanguardia al Palazzo Reale di Milano (1980) e in una successiva antologica che gira in Europa (1985). E la rabbia rimane ancora viva nel 1998 quando Rudi Fuchs e Cristina Mundici organizzano una sua grande retrospettiva allo Stedelijk di Amsterdam: "Sono troppo incazzata perchè sono stata scoperta a 80 anni". E anche in occasione della sua definitiva consacrazione, con l'attribuzione del Leone d'Oro alla carriera alla Biennale di Venezia del 2003, il suo stato d'animo non cambia molto, nonostante la soddisfazione. Per la verità, queste reazioni sono un po' esagerate perchè nel corso della sua lunga avventura artistica non sono mancati i riconoscimenti (alla Biennale era già stata invitata nel 1948m nel 1950 e poi nel 1993), ma è vero che la sua posizione è stata troppo a lungo marginale e le sue opere hanno avuto per decenni un mercato molto limitato, sostenuto solo in particolare a Torino, da un ristretto gruppo di amici intellettuali, colelzionisti, critici e galleristi.


    POESIA E PROVOCAZIONE

    La svolta fondamentale avviene nel 1979 con una mostra alla galleria Martano di Torino, curata da Paolo Fossati, in cui per la prima volta venngono presentati degli straordinari acquerelli degli anni '30 e '40 con temi quanto mai scabrosi, più o meno gli stessi che riproposti l'anno successivo a Milano a Lea Vergine, innescano un crescente interesse. Ed è così che finalmente Carol Rama incomincia ad essere considerata, giustamente, come una delle artiste più anticonformiste e oroginali della sua generazione sul piano internazionale. Questa serie di lavori (legata a ricordi, fantasie o ossessioni autobiografiche) sono caratterizzati da una libera e intensa figurazione espressiva e visionaria, con soggetti carichi di valenze feticistiche ed esplicitamente erotiche. Ci sono protesi di legno di gambe e braccia (mutilati di guerra), dentiere, orinatoi e falli maschili, scopini per gabinetti, pennelli da barba scarpe femminili e colli di volpe. Ma ci sono anche le Appassionate e le Dorine, figure femminili costrette in letti di contenzione, con arti amputati, o in atteggiamenti erotici e sessuali più che espliciti. Immagini di inquietante fascino, mai pornografiche grazie a un'eccezionale qualità d'invenzione e una raffinata tensione poetica, provocatoria, drammatica e ironica allo stesso tempo. Volendo si possono ipotizzare influenze di pittori come Egon Schiele o di tematiche care ai surrealisti, per esempio quelle di certi oggetti a funzionamento simbolico (come la Colazione in pelliccia di Meret Oppenheim, o la Poupée di Hans Bellmer), ma la dimensione personale è assolutamente prevalente. A partire dagli anni '80,'90, dopo lo "sdoganamento" e il successo di quelle opere, l'artista ha ripreso e sviluppato con rinnovata energia e fantasia una figurazione per molti versi analoga, rielaborando vecchi soggetti e dando vita a cicli di lavori come quelli della Mucca Pazza, e quelli dedicati a Buster Keaton. Per queste opere ha usato supporti inediti, e cioè delle vecchie mappe catastali o dei fogli come progetti di macchinari industriali, la cui precisione razionale contrasta in modo straniante con le figurazioni oniriche e immaginifiche dipinte e disegnate. Ma come era logico e doveroso anche tutte le altre fasi della sua ricerca sono state riscoperte e valorizzate dal punto di vista storico-critico, mettendo a fuoco una coerenza poetica di fondo mai venuta a meno nei diversi periodi.


    GIOIA RABBIA E MELANCONIA

    Carol Rama, nata a Torino nel 1918, inizia a dipingere all'inizio degli anni '30 come autodidatta, ma frequentando lo studio di Felice Casorati e grazie all'amicizia con intellettuali, scrittori, artisti, architetti come Edoardo Sanguineti, Massimo Mila, Carlo Molino, Albino Galvano, Paola Levi Montalcini, la qualità della sua formazione è di alto livello. Negli anni '30-'40 dipinge autoritratti e ritratti di amici con originali valenze espressive, e anche il ciclo di acquerelli di cui si è detto che non possono essere esposti. Nel 1945 la sua prima personale alla galleria Faber viene subito chiusa perchè troppo provocatoria. Successivamente negli anni '50 aderisce al Mac (Movimento arte concreta) elaborando la figurazione astratta, caratterizzata però da una singolare libertà segnica-formale. Negli anni '60 la sua ricerca cambia radicalmente sviluppandosi in direzione surreale, con lavori pittorici che incrostano di oggetti perturbanti e aggressivi come ochi di bambola, unghie di animali, denti veri (con macchie e schizzi di forte connotazione organica). In quegli anni, nella galleria del Fauno incontra artisti come Warhol e Man Ray, che diventa un caro amico. Nel decennio successivo realizza nuovi lavori utilizzando come materiale vecchie camere d'aria di pneumatici, per composizioni astratte-organiche e per assemblage dove le gomme pendenti rimandano alla carne, alle budella, ai falli. Artista appassionata, angosciata, anarchica, geniale, visionaria, ironica, con personalità anche teatrale Carol Rama ha così motivato sinteticamente la sua arte: "Io dipingo per istinto e dipingo per passione e per ira e per violenza e per tristezza e per un certo feticismo e per gioia e per melanconia insieme, e per rabbia specialmente".


    PER CAROL

    le lingue esposte lunghe (esperte), e i cazzi
    contundenti (a tensione, a contenzione):
    (i corpi, insomma): e i lacci, e i ganci (e i pazzi):
    le lame (e le parrucche), e la frizione

    (frigida) delle ruote, con i mazzi
    delle rotelle, delle braccia: (e azione
    di carrozzine, carrozzelle), e i razzi
    dei riccioli (amputati): (e correzione)

    (corruzione) di teste (e primavere
    testicolari), di gambe): i macelli
    (le macellaie), i coltelli, e le vere

    scarpe: i pesci esibiti (e reti, e anelli),
    i mezzi pezzi (imputati): e le fiere,
    i mercati: (fioriscono i capelli):


    Edoardo Sanguineti

    Da: Carol Rama – Acquerelli 1939-1941, opere 1966-1980, Galleria Giancarlo Salzano, Torino, dicembre 1980

    La pagina Facebook di Carol Rama



     
    .
  2.     +2   Like  
     
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Member
    Posts
    6,704

    Status
    Offline


    ADDIO A CAROL RAMA:
    pittrice anticonformista amica di Sanguineti, Warhol e Man Ray


    E' morta nella sua casa torinese a 97 anni. Solo a tarda età ha ricevuto i riconoscimenti internazionali per la sua arte


    Lutto nel mondo della cultura: è scomparsa 97 anni , nella sua casa in centro, i Carol Rama, artista torinese che ha dovuto attendere l’età più matura per una consacrazione internazionale. Nata nel 1918 Olga Carolina Rama inizia a esporre nell’immediato dopoguerrasotto la Mole Ma la prima esposizione, nel ’45 alla galleria Faber, viene chiusa perché ritenuta oscena. Autodidatta ha imparato a dipingere frequentando Felice Casorati, il pittore per antonomasia nella Torino tra le due guerre, che lei definisce “un gran signore". Una vita segnata da tragiche vicende familiari (il padre era un industriale metalmeccanico), Carol Rama si distingue per il suo anticonformismo pittorico nella seconda metà degli anni quaranta. Nel 1948 è invitata alla Biennale di Venezia, la prima dopo la guerra. Vi farà ritorno nel 1950 e ’56 e poi ancora nel ’93, invitata da Achille Bonito Oliva che le dedica una sala personale, e infine nel 2003, nella 50a edizione diretta da Francesco Bonami, dove ottiene il Leone d’oro alla carriera.Ha definitivamente acquistato fama internazionale con la mostra monografica (200 opere) organizzata nell'ottobre 2014 dal Macba di Barcellona, proseguita nella primavera 2015 al Mam di Parigi, che andrà a Helsinki e Dublino per approdare alla Gam di Torino a fine 2016. Una carriera vissuta pericolosamente, sempre fedele a se stessa, circondata dalle persone più care, tra tutte il poeta Edoardo Sanguineti.Tra le sue frequentazioni Andy Warhol e Man Ray. “Quando dipingo non ho nessun garbo professionale, nessuna gentilezza, non ho regole – affermava. – Non ho mai seguito corsi regolari di pittura, né avuto un’educazione artistica, accademica. La mia insicurezza tecnica, il mio non avere un metodo, è diventato un aspetto del mio lavoro. E questo mi ha aiutato moltissimo, perché, al di là della tecnica, l’idea è sempre molto chiara”. La ricorda così Patizia Sandretto Re Rebaudengo: "Carol Rama è stata un'artista eccezionale, che con il suo lavoro ha dato un contributo straordinario alla ricerca e alla sperimentazione sul corpo, accompagnandoci con coraggio e con passione nel suo personale senso dello spazio e del tempo. La sua scomparsa rappresenta un grande lutto per l'arte contemporanea internazionale". E' il ricordo di Patrizia Sandretto Re Rebaudengo. Nel 2004, la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo ha presentato una grande antologica di Carol Rama. Ieri nel quartiere dove viveva, Vanchiglia, è stato inaugurato un omaggio di sei gallerie alla sue grande arte...

     
    .
  3.     +1   Like  
     
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Founder
    Posts
    47,189

    Status
    Anonymous


    Lascia la sua opera...quindi non se ne andrà mai...

     
    .
2 replies since 16/11/2014, 17:30   209 views
  Share  
.