RENNA [Rangifer tarandus]

FAMIGLIA - Cervidae

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  1. Il Camerlengo
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    RENNA
    (Rangifer tarandus)


    Le femmine di renna generalmente misurano 162–205 cm di lunghezza e pesano 79–120 kg. I maschi sono generalmente più grandi (sebbene il dimorfismo sessuale vari da una sottospecie all'altra), e misurano 180–214 cm di lunghezza e di solito pesano 92–210 kg; alcuni maschi straordinariamente grandi, comunque, possono pesare fino a 318 kg. L'altezza al garrese è di circa 85–150 cm, mentre la coda misura 14–20 cm. La sottospecie R. t. platyrhynchus, endemica delle Svalbard, è molto piccola rispetto alle altre sottospecie (fenomeno noto come nanismo insulare): le femmine misurano 150 cm di lunghezza e pesano circa 53 kg in primavera e 70 kg in autunno. I maschi sono lunghi circa 160 cm e pesano solo 65 kg in primavera e 90 kg in autunno. La renna delle Svalbard possiede inoltre zampe relativamente corte e raggiunge un'altezza massima al garrese di meno di 80 cm, proprio come indica la regola di Allen. Le renne domestiche hanno zampe più corte e sono più pesanti delle loro cugine selvatiche.


    Il colore del mantello varia parecchio, sia da un individuo all'altro, che a seconda della stagione e della sottospecie. Le popolazioni settentrionali, di dimensioni quasi sempre minori, tendono ad avere una colorazione più bianca, mentre quelle meridionali, di dimensioni maggiori, tendono a essere più scure. Questo fenomeno si può osservare chiaramente in Nordamerica, dove la sottospecie più settentrionale, il caribù di Peary, è la razza più chiara e piccola del continente, mentre la sottospecie più meridionale, il caribù dei boschi, è quella più scura e grande. Il manto presenta due strati di pelo: un folto sottopelo lanoso e un sovrapelo costituito da lunghi peli cavi pieni d'aria. In quasi tutte le popolazioni i palchi sono presenti in entrambi i sessi; questi (nella sottospecie della Scandinavia) cadono in dicembre nei vecchi maschi, agli inizi della primavera nei maschi giovani e d'estate nelle femmine. I palchi generalmente presentano due gruppi distinti di punte, una inferiore e l'altro superiore. Le dimensioni dei palchi variano molto a seconda della sottospecie (ad esempio, nelle sottospecie più settentrionali sono più piccoli e sottili), ma i palchi presenti nei maschi di alcune sottospecie sono tra quelli più grandi del mondo, superati solamente da quelli dell'alce, e possono raggiungere i 100 cm di larghezza e i 135 cm di lunghezza. Relativamente alle dimensioni corporee, la renna è il Cervide che possiede i palchi più grandi. Le renne possiedono nasi altamente specializzati che presentano turbinati che aumentano considerevolmente la superficie all'interno delle narici. L'aria fredda che entra viene riscaldata dal calore corporeo dell'animale prima di raggiungere i polmoni, mentre l'acqua, condensata dall'aria espirata e convogliata prima che il Cervide esali il respiro, viene impiegata per inumidire l'aria inspirata e probabilmente viene assorbita nel sangue attraverso le mucose. La conformazione degli zoccoli della renna risulta utile in tutte le stagioni: in estate, quando il terreno della tundra è soffice e umido, i cuscinetti plantari divengono spugnosi e forniscono una migliore trazione. In inverno, gli zoccoli laterali si restringono, esponendo così il bordo affilato dello zoccolo centrale, che riesce così a penetrare meglio nel ghiaccio e nella neve dura, impedendo all'animale di scivolare. Gli zoccoli consentono inoltre all'animale di scavare (attività conosciuta come cratering) nella neve per trovare il cibo prediletto, il lichene noto appunto come lichene delle renne. Durante la camminata, le ginocchia di molte varietà di renne producono un rumore caratteristico. Gli studiosi ritengono che le renne siano gli unici mammiferi in grado di vedere la luce ultravioletta. Uno studio condotto dai ricercatori dello University College di Londra nel 2011 ha rivelato che questi animali sono in grado di vedere luci con lunghezze d'onda inferiori ai 320 nm, molto al di sotto della capacità visiva umana, che non discerne nulla al di sotto dei 400 nm. È probabile che questa capacità sia loro di aiuto nelle candide regioni artiche, dal momento che molti oggetti che risultano invisibili alla luce visibile, come urina e ciuffi di pelo, risaltano sullo sfondo del terreno nell'ultravioletto.


    La renna è un animale molto comune che occupa un areale comprendente gran parte delle regioni settentrionali dell'Olartico, essendo diffusa sia nella tundra che nella taiga (foresta boreale). Originariamente, la renna era diffusa in Scandinavia, Europa orientale, Russia, Mongolia e Cina settentrionale, a nord dei 50° di latitudine. In Nordamerica, viveva in Canada, Alaska (USA) e nelle regioni lungo il confine settentrionale degli USA, dallo Stato di Washington al Maine. Nel XIX secolo, era ancora presente nelle regioni meridionali dell'Idaho. Allo stato selvatico era presente anche su Sakhalin, in Groenlandia e probabilmente, in tempi storici, anche in Irlanda. Durante il Pleistocene Superiore, questa specie si spingeva verso sud fino a Nevada e Tennessee in Nordamerica e alla Spagna in Europa. Oggi, le renne selvatiche sono scomparse da molte zone del loro areale storico, soprattutto nelle regioni meridionali, dove sono scomparse quasi ovunque. Popolazioni selvatiche numerose sono ancora presenti in Norvegia, Finlandia, Siberia, Groenlandia, Alaska e Canada. Le renne domestiche si incontrano soprattutto nelle regioni settentrionali di Fennoscandia e Russia, mentre in Scozia, nella regione dei Cairngorm, è presente una mandria di circa 150-170 capi. L'unica popolazione selvatica rimasta in Europa di renne della tundra vive in alcune regioni della Norvegia meridionale. Alcune renne provenienti dalla Norvegia furono introdotte nella Georgia del Sud, un'isola dell'Atlantico meridionale, agli inizi del XX secolo. Oggi questa popolazione è costituita da circa 2600 esemplari suddivisi in due distinte mandrie separate da ghiacciai. Sebbene l'immagine di una renna compaia sulla bandiera e sullo stemma del Territorio, questo animale rischia di essere sradicato dall'isola a causa dei danni che arreca all'ambiente. Circa 4000 renne sono state introdotte sull'arcipelago subantartico francese delle Isole Kerguelen. Nell'Islanda orientale è presente una piccola mandria di circa 2500-3000 capi. Il numero di caribù e renne è variato più volte nel corso della storia, ma oggi molte popolazioni sono in declino in varie zone di tutto l'areale. Questo declino è strettamente correlato al mutamento climatico per quanto riguarda le popolazioni settentrionali migratrici, e alle attività industriali per quanto riguarda quelle meridionali stanziali. Essendo ruminanti, le renne possiedono uno stomaco suddiviso in quattro camere. In inverno si nutrono soprattutto di licheni, in particolar modo del cosiddetto lichene delle renne. Tuttavia, mangiano anche foglie di salice e betulla, nonché carici ed erba. Alcune testimonianze lasciano ipotizzare che all'occasione mangino anche lemming, salmerini alpini e uova di uccello. È noto che verso la fine dell'estate le renne allevate dai Ciukci divorino grandi quantità di funghi. L'accoppiamento avviene tra la fine di settembre e i primi di novembre. I maschi combattono tra loro per avere accesso alle femmine. I contendenti incrociano tra loro i palchi, cercando di spingere via l'avversario. I maschi più vigorosi possono radunare attorno a sé fino a 15-20 femmine. Durante questo periodo i maschi smettono di mangiare e perdono gran parte delle proprie riserve corporee. I piccoli nascono il maggio o giugno successivo. Dopo 45 giorni, sono in grado di pascolare e di nutrirsi da soli, ma continuano a poppare fino all'autunno successivo, quando divengono indipendenti dalla madre. Alcune popolazioni di caribù nordamericano effettuano migrazioni più lunghe di qualsiasi altro mammifero terrestre, spostandosi ogni anno su distanze di 5000 km e coprendo un territorio di 1.000.000 di km². Altre popolazioni effettuano migrazioni più brevi, mentre alcune, ad esempio quelle appartenenti alle sottospecie R. t. pearsoni e R. t. platyrhynchus (entrambe relegate su areali insulari), sono stanziali e compiono solamente piccoli spostamenti locali. Quando migrano, i caribù possono percorrere 19–55 km al giorno, correndo fino a velocità di 60–80 km/h. Durante la migrazione primaverile le mandrie più piccole si raggruppano insieme a costituire grandi mandrie di 50.000-500.000 esemplari, ma durante la migrazione autunnale i gruppi si separano in unità più piccole e ha inizio la stagione degli amori. Durante l'inverno, le renne si spostano verso le regioni forestali, dove trovano nutrimento sotto la coltre di neve. In primavera, i gruppi abbandonano i territori invernali per dirigersi verso quelli di allevamento dei piccoli. La renna è in grado di nuotare velocemente con facilità, generalmente a velocità di 6,5 km/h, ma, se necessario, anche di 10 km/h, e le mandrie in migrazione non esitano ad attraversare grossi laghi e grandi fiumi. Le renne vengono predate da un gran numero di animali. Le aquile reali, che catturano i piccoli, sono i predatori più prolifici nei territori di allevamento della specie. I ghiottoni catturano piccoli appena nati o femmine gravide, così come adulti menomati. Orsi bruni e orsi polari predano renne di tutte le età, ma come i ghiottoni attaccano quasi sempre gli animali più deboli, come i piccoli e gli esemplari malati. Il più efficiente predatore naturale di esemplari adulti, comunque, è il lupo grigio, soprattutto durante l'inverno. Durante l'ultima glaciazione la renna godette del massimo della sua diffusione: in questo periodo questi ungulati costituivano la preda preferita del leone delle caverne. Volpi, corvi e falchi, invece, si nutrono solo di esemplari già morti. Gli insetti ematofagi, come Simulidi e zanzare, costituiscono una vera piaga per le renne durante i mesi estivi, e possono causare così tanto stress da influire negativamente sulle abitudini alimentari e riproduttive di questi Cervidi. In un caso documentato, l'intero corpo di una renna è stato trovato all'interno dello stomaco di uno squalo della Groenlandia, una specie diffusa nell'estremità settentrionale dell'Atlantico, ma si tratta quasi probabilmente di un caso di necrofagia, considerata la distanza tra gli habitat occupati dall'ungulato e dal grosso pesce dai lenti movimenti. L'andamento demografico di alcuni di questi predatori è influenzato dalla migrazione delle renne.

    FAMIGLIA - Cervidae
    SPECIE - Rangifer tarandus
    STATUS - Minacciata
    COMPORTAMENTO - Sociale
    GESTAZIONE - 210-240 giorni
    PICCOLI - 1


     
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