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Guerra e cultura:
i monumenti distrutti che non vedremo più
Sono caduti sotto ai bombardamenti oppure distrutti dall'odio cieco verso simboli di altre culture o civiltà. Ogni guerra, assieme alle vite umane, spazza via anche parte del testamento che gli uomini del passato ci hanno lasciato in dono. Nella galleria alcuni dei monumenti andati distrutti nelle guerre che negli ultimi anni hanno insanguinato la Terra.
Risalente al 2000 a.C, Palmyra ha raccolto nei secoli testimonianze di diverse epoche. Parte della città è stata distrutta dai guerriglieri del Daesh (Stato islamico).
Palmyra, Sira
La grande moschea di Samarra è stata costruita nel IX secolo ed era considerata la moschea più larga del mondo. Il minareto conosciuto come la torre Malwiya era alta ben 52 metri. Ma nel 2005 un attacco contro un convoglio della Nato ha centrato il monumento distruggendo parte del minareto e delle mura circostanti.
Grande mosheca di Samarra, IraqSPOILER (clicca per visualizzare)
Meglio conosciuta come la moschea d'oro sorge a Samarra, vicino Baghdad. Poco rimane del suo antico splendore dopo che tre bombardamenti hanno distrutto la cupola dorata e i due minareti.
Al-Askari Shrine, Iraq
I due Buddha di Bamiyan hanno vegliato sulla valle afghana da cui prendono il nome, per 1500 anni, fino a quando nel 2001 i talebani li rasero al suolo con della dinamite in quanto "blasfemi".
Buddha di Bamiyan, Afghanistan
Attacchi suicidi e poi la guerra scoppiata in Yemen, hanno gravemente danneggiato Baraqish, un insediamento risalente all'epoca pre-islamica e le antiche fortificazioni della capitale Sana'a.
Baraqish, Yemen
E' stata la capitale araba dell'impero romano. Il cuore del sito è rappresentato da un anfiteatro romano perfettamente conservato fino a pochi mesi fa quando le bombe a grappolo sganciate dalle fazioni in guerra hanno seriamente danneggiato questo splendore dell'archeologia romana.
Bosra, Siria
La cittadella di Aleppo ha attraversato i millenni modificandosi, arricchendosi fino a diventare uno spettacolo unico nel suo genere. Ma nel 2012 una battaglia tra l'esercito siriano e il Free Syrian Army ha gravemente compromesso parti delle mura. Inoltre, durante il conflitto la cittadella è stata usata dai lealisti come base operativa. Sempre ad Aleppo, città gravemente ferita dalla guerra, è andato distrutto il souk, il mercato coperto. Una perdita definita dall'Unesco "una tragedia".
Un souk ad Aleppo, Siria
Spogliata della sua bellezza che per circa tremila anni aveva dominato la Mesopotamia, Nimrud è uno degli esempi più eclatanti di quanto la guerra odi la cultura. Saccheggiata durate il conflitto del 2003, nel 2015 anche i miliziani del Daesh hanno preso di mira le rovine assire a colpi di ruspa.
Cittadella di Aleppo, Siria
Nimrud, Iraq
Risalente al 630 a.C., Cirene è una delle città più importanti a livello archeologico dell'Africa settentrionale. Prima greca, poi romana, le rovine perfettamente conservate ripercorrevano la storia millenaria del suo paese. Ma durante la rivoluzione libica alcuni tratti sono stati rasi al suolo, tra questi anche il complesso della necropoli.
Cirene, Libia
La casa di Ali Jinnah, padre fondatore del Pakistan, ricopriva non solo un ruolo storico ma anche artistico, in quanto risaliva a XIX secolo ed era in legno. Nel 2013 un gruppo di separatisti le ha dato fuoco.
Quaid e Azam, Ziarat in Pakistan
Moschea di Al Omari in Siria
Fondata agli inizi dell'VIII secolo dal secondo califfo dell'Islam, Omar, è una delle più antiche moschee del mondo. Durante i primi giorni della guerra, è stata usata come ospedale da campo e santuario. Nel 2013 il suo minareto è stato distrutto.
Timbuktu, Mali
E' stata definita patrimonio dell'umanità dall'Unesco e proposta come una delle sette meraviglie moderne. A causa della guerra che dal 2012 insanguina il nord del Mali, il sito è fortemente in pericolo. Un santuario e altri quattro edifici sono stati distrutti da militanti di Al-Qaida.SPOILER (clicca per visualizzare)
Hatra, Iraq
L'antico sito archeologico assiro è stato raso al suolo
con i bulldozer dai militanti del Daesh
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