SAVAGE SINUSOID - Igorr [DOWNLOAD]

Quarto album del musicista francese, perennemente al confine tra genio e follia

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    SAVAGE SINUSOID
    Igorr


    2017 (Metal Blade Records)




    Quarto album del musicista francese, perennemente al confine tra genio e follia


    Il musicista francese Gautier Serre è, ormai da diversi anni, autore di una carriera che si muove in quel sottile confine esistente tra genio e follia, tra delirio e chiaroveggenza, creatore di uno stile unico che abbandona ogni convenzione per spingersi nel campo dell’inaudito e del mai sentito. Prendendo in prestito le sonorità breakcore tipiche di gruppi come i Venetian Snares, li arricchisce di una quantità di elementi che vanno oltre ogni più ardita immaginazione. Nulla sfugge a Igorrr, sorta di buco nero supermassiccio che risucchia e distrugge ogni elemento presente nella tradizione musicale, di qualsiasi epoca essa sia; destrutturazione, rimescolamento senza fine, taglia e cuci continui che forse Zappa avrebbe apprezzato, fantasia debordante, idee perennemente sopra le righe. Si va dal breakcore - elemento di fondo prioritario - a sonorità barocche (baroquecore), dal black metal alla musica lirica, dallo swing alle melodie balcaniche, dal trip-hop alla concrete musique, dalle sonate classiche per pianoforte o clavicembalo alla chitarra spagnola, dai ritmi di batteria estremi alle percussioni tribali; il tutto centrifugato alla velocità della luce, tanto rapido nei passaggi e nelle variazioni di tempo da far restare davvero senza parole chi si avventura per la prima volta in questo tipo di sound. Certamente Igorrr si diverte a stupire l’ascoltatore, a spiazzarlo, ad allontanarlo dalla "comfort zone" dei suoi ascolti abituali, ponendolo di fronte a un caos organizzato di tale entità da far pensare come sia possibile che il tutto non sfugga di mano al musicista, che invece controlla e domina così ogni elemento sonoro con totale perfezione.


    La domanda da porsi a questo punto è: esiste davvero un confine tra follia e genialità, le due cose sono davvero distinte o molto spesso coincidono tra loro? Geniale o no, certamente Igorrr è uno dei musicisti più originali ed eclettici degli ultimi dieci anni, un musicista tanto “oltre” le classiche convenzioni da apparire conseguentemente ultra-moderno. Per essere tale, Igorrr ha bisogno di distruggere il vecchio, di catturare generi musicali esistenti da secoli per destrutturarli e portarli nella modernità; facendo ciò, dona una nuova vita e nuovi significati alla nobile idea di musica totale. Tutti gli elementi sopracitati sono già presenti - in una miscela a dir poco esplosiva - nei precedenti “Nostril” (2010) e “Hallelujah” (2012). Il nuovo “Savage Sinusoid”, pur nel suo estremismo, appare meno irruento e voglioso di stupire dei precedenti inni al caos; sembrerebbe un ulteriore livello di maturità raggiunto, che riduce la ricerca dell’effetto per una maggiore consapevolezza delle proprie capacità. Igorrr stavolta rinuncia a ogni campionamento; sembrerà incredibile ascoltando l’album, ma tutto è suonato da lui, a parte la batteria di Sylvain Bouvier. Il viaggio in questo inaudito frullatore sonoro inizia con un urlo lancinante che precede un pesantissimo riff metal, ritmi breakcore e voci deformate; “Viande”, nella sua brevità (meno di due minuti), è un biglietto da visita scioccante ma liberatorio per chi si approccia per la prima volta alla musica di Igorrr. “IeuD” è uno degli esperimenti più arditi di “Savage Sinusoid”; il canto urlato di un uomo primitivo preceduto da note di clavicembalo e seguito da ritmi breakcore di batteria, elementi death-metal e voci liriche femminili, rappresenta una sorta di iper-modernità che si confronta con il primitivismo dei Cromagnon. Una miscela inaudita che termina con poche note di flauto: schizofrenia e genialità si toccano. “Houmous” viaggia tra musica balcanica, fisarmonica, metal ed elettronica da videogame. I ritmi senza fiato di “Opus Brain” sono l’esempio tipico dell’aspetto barocco di Igorrr; le ritmiche da moderno Bach si uniscono a spaventosi urli metal, dando nuovi significati alla parola progressive. Non si fa in tempo a digerire un suono che si è subito catapultati in mondi opposti; ancora una volta canto lirico a cui segue un finale da metal epico. Dopo questo inizio che non lascia respiro, i toni cambiano. “Probleme D'emotion” parte quasi come una sonata classica per pianoforte che viene successivamente alterata da elettronica e archi. “Spaghetti Forever” cita l’Italia richiamando, all’inizio e alla fine, perfetti assoli di chitarra classica, ma nel mezzo c’è un caos fatto di chitarre distorte, synth, violini e destrutturazione totale. I restanti brani vanno dallo sfrontato ipertecnicismo di “Va Te Foutre” - sorta di fuga verso il baratro di clavicembalo e chitarre metal che ripetono ostinatamente lo stesso motivo - ai ritmi zigani con cori da ubriachi da osteria della delirante “Cheval”. Uno dei momenti più incredibili è “Robert”, dove il frullatore viene impostato alla massima velocità; stavolta vi sono rimandi di musica concreta e avanguardia, ma tutto inserito sempre in un contesto con ritmi breakcore senza tregua. “Au Revoir” chiude l’album con nuove citazioni di musica barocca, vittima sacrificale di una destrutturazione che non risparmia niente e nessuno. Il quarto album segna una prova di maturità di un'artista che cerca davvero di creare una musica senza limiti e confini. Igorrr si candida a essere un vero pioniere di un modo di intendere la musica "totale".

    TRACKLIST


    Viande
    IeuD
    Houmous
    Opus Brain
    Probleme D'emotion
    Spaghetti Forever
    Cheval
    Apopathodiaphulatophobie
    Va Te Foutre
    Robert
    Au Revoir
     
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0 replies since 1/7/2017, 08:42   15 views
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