Il parco St. Cloud. Autunno II, Wassily Kandinsky, 1906

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view post Posted on 7/9/2022, 17:11     +3   +1   -1
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Sono così tanti a zoppicare che chi cammina dritto, pare in difetto!

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Parco_StCloud_autunno_II-P

Wassily Kandinsky
Il parco St. Cloud. Autunno II
(Im Park von St. Cloud – Herbst II)
1906
olio su cartone - 23,6 x 37,7 cm
Monaco, Städtische Galerie im Lenbachhaus



Nel 1906-07 Kandinsky trascorse con Gabriele Münter, pittrice espressionista tedesca, un anno tra Sèvres e Parigi, dove Gabriele organizzò la sua prima mostra.

Gabriele aveva 11 anni meno del suo più celebre compagno: era di Berlino e proveniva da una famiglia benestante che aveva vissuto a lungo negli Stati Uniti. Nel 1901 si iscrisse a un corso d’arte a Monaco. L’anno successivo, poiché alle donne erano precluse le Accademie, si spostò alla Phalanx-Schule e seguì i corsi di Wilhelm Husgen e quelli di Wassily Kandinsky. Dopo una serie di sedute all’aria aperta, tra allieva e maestro scoccò la scintilla. Lui era sposato, ma non fu questo a rendere, con il tempo, sempre più tormentato il rapporto. Bensì il fatto che Gabriele fosse tutt’altro che “addomesticabile” e pronta a votarsi alla carriera di Kandinsky.

Lui l’avrebbe scritto in seguito: “Il carattere di Gabriele Münter non poteva andare d’accordo con il mio. E io non ero disposto a fare concessioni”. Neanche Gabriele, eppure tra litigi e dissapori vissero insieme 12 anni. Non si sposarono: definirono la loro una “unione di coscienza” e non soltanto perché Anja, la moglie di Kandisky, concesse il divorzio nel 1911, ma perché Gabriele non accettò mai di annullarsi nel maestro come avrebbe fatto - per sua stessa ammissione - Nina Andreevskaja, la sua seconda moglie. In compenso Gabriele e Wassily viaggiarono moltissimo insieme. Soggiornarono anche in Italia, a Rapallo.

Il soggiorno a Parigi farà scoprire a Kandinsky nuove possibilità attraverso l'osservazione delle opere di Cézanne, Matisse e Picasso; fu una stagione fondamentale che lo lanciò verso la conquista dell'astrazione che arriverà solo qualche anno più tardi, nel 1910.




Questo piccolo dipinto esprime una delle diverse fasi che accompagnò il pittore nel primo decennio del '900. L'opera è realizzata a spatola e colpisce per l'uso estremamente materico del colore.

Sicuramente Kandinsky aveva ammirato e studiato la tecnica di pittori come Van Gogh che avevano aperto ad un utilizzo espressivo del colore. L'artista russo si sentiva in modo particolare in sintonia con il post-impressionismo e quindi con il superamento del colpo d'occhio percettivo.

Il colore diventa protagonista assoluto del piccolo cartone; le sagome degli alberi sono appena accennate, così come le ombre ed il senso di profondità. In questo senso, per quanto il dato naturalistico rappresenti il punto di partenza, il puro colore inizia ad essere totalmente autonomo e prevalente rispetto al disegno. La natura dipinta in questo quadro introduce all’astrattismo di Kandinsky con il suo inconfondibile stile. (M.@rt)




 
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