Improvvisazione III - Der Blaue Reiter, Wassily Kandinsky, 1909

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view post Posted on 8/9/2022, 13:23     +3   +1   -1
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Sono così tanti a zoppicare che chi cammina dritto, pare in difetto!

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Improvisation-III-P

Wassily Kandinsky
Improvvisazione III
Titolo originale: Der Blaue Reiter (The Blue Rider)
1909
olio su tela - 130 x 94 cm
Parigi, Centre Pompidou





Nel 1908, Kandinsky e la sua compagna Gabriele Münter scoprono il pittoresco villaggio di Murnau, situato ai piedi delle Alpi a sessanta chilometri da Monaco; vi trascorrono un’estate assai produttiva in compagnia degli amici Alexej von Jawlensky e Marianne von Werefkin, con i quali, all’inizio dell’anno seguente, l’artista fonda la Neue Künstlervereinigung München (NKVM, Nuova associazione di artisti Monaco).


N_2

I fondatori della Neue Künstlervereinigung avevano personalità artistica spiccata e tendenzialmente individualista. La loro associazione fu una scelta abbastanza casuale, dettata dal desiderio di

"... organizzare mostre d'arte in Germania e all'estero e sostenerle con conferenze, pubblicazioni e altri simili mezzi...".

Il programma era alquanto generico:

"Noi partiamo dal concetto che l'artista, oltre a ricevere impressioni dal mondo esterno, dalla natura, raccoglie in continuazione dentro di sè esperienze di vita; la ricerca di forme artistiche che sappiano esprimere la reciproca compenetrazione del complesso di tali esperienze, che siano prive di ogni aspetto secondario per poter esprimere con tutta la forza il necessario, quindi l'aspirazione a una sintesi artistica, tutto ciò ci pare un concetto che attualmente unisce spiritualmente un numero sempre maggiore di artisti".

Sin dall'inizio il gruppo operò all'insegna di una grande apertura e internazionalità. Risultato di ciò fu la presenza nelle principali mostre anche di personaggi come Picasso, Braque, Derain e i fratelli Burljuk.

Tra il 1909 e il 1911 il gruppo si allargò notevolmente. Nel 1911 entrò a farne parte anche Franz Marc. Ma proprio in quel periodo vari esponenti imboccarono con decisione strade nuove. Primo fra tutti Kandinsky, che nel 1911 gettò i fondamenti teorici dello "spirituale nell'arte" e dell'astrattismo. Le divergenze che ne derivarono portarono all'uscita dei membri più importanti: Kandinsky, Jawlensky, Werefkin e Münter, seguiti da Marc e Macke.

La Neue Künstlervereinigung espose tra il 1911-12 alla Galerie Tannhauser di Monaco, in contemporanea con il gruppo "Der Blaue Reiter". Si sciolse l'anno dopo.


Affascinato dalla campagna bavarese, il gruppo vi fa ritorno a partire dalla primavera successive e si appassiona all’arte popolare, che in breve finirà per ornare la pareti della casa che Gabriele Münter comprerà e che ancora oggi si chiama “Russenhaus” (“Casa dei Russi”)

La pittura religiosa dietro vetro, con i suoi contorni neri e le campiture di colori brillanti, entusiasma fortemente gli artisti, che non solo cominciano a collezionarne esempi, ma, avendone appreso la tecnica da uno degli ultimi artigiani bavaresi specializzati, vi si cimentano anche personalmente. E’ in tale contesto folkloristico, che Improvvisazione III, dopo un primo studio a olio, vede la luce sotto i titoli di Bild mit gelber Wand (Quadro con parete gialla) e poi di Reiter über die Brücke (Cavaliere sul ponte).


Improvisation-III-D



Se quello del cavaliere su un cavallo che si impenna è un motivo ricorrente nell’opera di Kandinsky, sin dale prime xilografie del 1903 - al punto da comparire sulla tessera dei membri della NKVM e poi di ispirare la copertina e il titolo dell’almanacco Der blue Reiter -, qui il suo significato resta ambiguo. Si tratta forse di San Martino che divide il suo mantello con un mendicante, come potrebbero suggerire i due personaggi sulla sinistra? Oppure è un San Giorgio il cui drago si nasconderebbe dietro un ponte? Questi due motivi religiosi pervadono sia l’arte tradizionale bavarese, sia le incisioni e le icone russe, che suscitano in Kandinsky un interesse altrettanto vivo.

Non stupisce quindi che Improvvisazione III figure tra le 53 opere che Kandinsky presenta, accanto ai quadri neo-primitivi di Burljuk, di Larionov, della Natalja Gončarova e di altri, al secondo Salon organizzato dal suo amico scultore Vladimir Izdebsky a Odessa (1906-1907).
Nondimeno, la violenza delle pennellate e l’intenso cromatismo dai toni fauves, cominciano a disgregare il paesaggio, segno che l’artista si sta incamminando verso l’astrattismo. Non va dimenticato che ne Lo spirituale nell’arte, al quale sta allora lavorando, Kandinsky definisce il genere dell’ “improvvisazione”, come “espressioni della natura interiore”, e non più del mondo reale. (M.@rt)




 
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