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Claude Monet Madame Monet in abito giapponese La Japonaise (Camille Monet in Japanese Costume) 1876 olio su tela - 231,8 x 142,3 cm Boston, Museum of Fine Arts
Pittore di paesaggi, Monet si dedica assai raramente alla figura umana. Questa tela costituisce forse la più convincente incursione nella ritrattistica. Protagonista del dipinto è la moglie Camille, ritratta tra il serio e il faceto, in abiti da geisha. Monet strizza l’occhio alla moda del momento, quella del giapponismo: una passione per tutto ciò che proviene dall’Estremo Oriente, che segna profondamente il gusto occidentale, dalla moda all’arte.
Nei padiglioni delle Esposizioni Universali di Parigi ( in modo particolare in quelli dell’edizione del 1867), i francesi scoprono il fascino delle stampe dei grandi artisti giapponesi contemporanei, come Utamaro e Hokusai, già molto noto e ammiratissimo dagli artisti più all’avanguardia. Monet, appassionato collezionista di stampe giapponesi, osserva con attenzione la linearità, le scelte compositive e l’impaginazione delle grafiche nipponiche, la cui influenza è evidente soprattutto in opere tarde, quali le vedute del ponticello delle ninfee.
In questo incantevole ritratto, invece, l’approccio dell’artista al giapponismo è ironico e giocoso: il sorriso della bionda Camille, il suo atteggiamento sbarazzino e molto teatrale, la bellezza del ricamo sull’abito e la vivace scelta cromatica, rendono la scena dinamica e godibile, più un divertissement privato tra i due coniugi, che una seria dichiarazione di adesione all’estetica giapponese. La pioggia di ventagli sulla tappezzeria di sfondo è una velata citazione del ritratto di Nina de Callias Donna con i ventagli, dipinto da Manet tre anni prima. (M.@rt)
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