Antonello da Messina: i ritratti, I ritratti della psiche del grande genio del Rinascimento

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 24/9/2022, 20:15     +4   +1   -1
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
34,024
Reputation:
+25,054
Location:
Sono così tanti a zoppicare che chi cammina dritto, pare in difetto!

Status:



Antonello-da-Messina-Ritratto-ignoto-marinaio-P

Antonio di Giovanni de Antonio detto Antonello da Messina
Ritratto virile
(Ritratto d'ignoto marinaio)
1465 circa
Tempera e olio su tavola di noce - 30,5 x 26,3 cm.
Cefalù, Museo Mandralisca


Antonello da Messina fu uno dei più celebri e stimati ritrattisti del Quattrocento e colui che più di altri rivoluzionò, in Italia, il concetto stesso di ritratto. Tale genere artistico era infatti legato alla tradizione medaglistica antica, in cui il volto del personaggio effigiato di profilo, come è possibile vedere nelle opere del Pisanello o dello stesso Piero della Francesca. L’arrivo degli esempi norici di Van Eyck, Van der Weyden, Petrus Christus e Hans Memling inaugurò un nuovo tipo di raffigurazione, in cui il modello veniva presentato di tre quarti, contro un fondale scuro. Soprattutto, all’idealizzazione della ritrattistica italiana si opponeva un esame quasi microscopico e spesso impietoso della fisionomia dei personaggi, che non tralasciava inestetismi e segni di vecchiaia. L’estremo realismo fisico non si estendeva però al dato psicologico: i volti immortalati dai pittori nordici appaiono invariabilmente distanti ed inespressivi, senza lasciare trapelare nulla della loro interiorità.

Se il punto di partenza di Antonello sono chiaramente i prototipi fiamminghi, la sua interpretazione si personalizza e se ne distacca. All’impassibilità si sostituisce infatti un’attenzione estrema alla resa de carattere: la sguardo vigile e penetrante e il sorriso a labbra chiuse restituiscono la vita del personaggio, che assume un’aria sagace, enigmatica e persino beffarda. Il pittore si sofferma a descrivere le palpebre pesanti e arrossate, il sopracciglio arcuato, il naso importante, il mento punteggiato di barba, le rughe di espressione. Anche l’abbigliamento, nell’accentuato contrasto di bianco e nero, è riprodotto nei dettagli del berretto calato sulla fronte, della camicia, della sopravveste, persino degli occhielli. Nel perfetto bilanciamento tra realismo fisico e psicologico Antonello restituisce un’immagine viva, non più un personaggio ideale, bensì un individuo. (M.@rt)






Edited by Milea - 9/12/2022, 10:27
 
Web  Top
view post Posted on 9/10/2022, 21:35     +3   +1   -1
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
34,024
Reputation:
+25,054
Location:
Sono così tanti a zoppicare che chi cammina dritto, pare in difetto!

Status:



Antonello_da_Messina-ritratto-di-giovane-P

Antonio di Giovanni de Antonio detto Antonello da Messina
Ritratto di giovane
1472-1473 circa
tempera e olio su tavola – 27 × 20,6 cm.
New York, Metropolitan Museum of Art


Il dipinto appare purtroppo rovinato da una serie di puliture molto aggressive, che hanno cancellato numerosi tocchi superficiali. Privo dei dettagli che contribuivano a caratterizzarlo, il volto risulta in tal modo un po’ rigido e schematico, nonostante un’osservazione attenta permetta ancora di apprezzare la notevole qualità dell’opera. La caratteristica impostazione di tre quarti è infatti arricchita da un gioco di torsioni successive: la testa è orientata in direzione leggermente più frontale rispetto al busto e gli occhi si girano ulteriormente, fissando l’osservatore. All’inizio degli anni settanta, in seguito al contatto avvenuto forse per via indiretta, con l’arte prospettica di Piero della Francesca, Antonello si dedica assiduamente allo studio dello spazio, affinando nei suoi dipinti la resa della terza dimensione. Se la progressiva rotazione della testa ne è già un chiaro indizio, il copricapo alla moda, con la “coda” che ricade davanti alla spalla destra, è usato quale esplicito espediente per suggerire la profondità dell’immagine, che il fondo nero tenderebbe altrimenti ad annullare.

Anche la sovrapposizione fra la camicia bianca e la veste nera è articolata in maniera più raffinata e realistica rispetto al “Ritratto” di Cefalù, generalmente ritenuto il capostipite della serie. L’illuminazione del dipinto, ormai compromessa e pressoché priva dei passaggi di chiaroscuro, doveva contribuire alla definizione del volume del volto e del suo posizionamento nello spazio, così come accade con la massa ondulata dei capelli. L’interesse del pittore messinese nei confronti delle ricerche dell’arte italiana dell’epoca, emerge poi per contrasto con il carattere poco fiammingo, ovvero poco analitico, del ritratto, che, nonostante il suo stato di conservazione, sembra piuttosto indirizzato verso la sintesi formale caratteristica della pittura italiana. (M.@rt)







Edited by Milea - 9/12/2022, 10:30
 
Web  Top
view post Posted on 12/10/2022, 23:32     +3   +1   -1
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
34,024
Reputation:
+25,054
Location:
Sono così tanti a zoppicare che chi cammina dritto, pare in difetto!

Status:



Antonello_da_Messina_giovane-P

Antonio di Giovanni de Antonio detto Antonello da Messina
Ritratto di giovane
1471 - 1473 circa
Tempera e olio su tavola di noce - 31,5 x 26,7 cm.
Filadelfia, Philadelphia Museum of Art


La percezione dell’opera risulta ancora una volta alterata dalle sue condizioni di conservazione. Pervenuta al museo di Filadelfia con il fondo nero, comune ai molti ritratti di Antonello, un restauro del 1941 ha scoperto che in realtà si trattava di una ridipintura di epoca successiva, atta a mascherare l’incompiutezza dell’opera. La ridipintura è stata rimossa insieme alla falda, aggiunta altrettanto arbitrariamente, che pendeva sulla destra del copricapo. Il ritratto attrae l’attenzione dell’osservatore per lo sguardo magnetico del protagonista e per i dettagli raffinati del suo abbigliamento. Il viso appare di grande verismo e intensità: gli occhi color nocciola, di cui sono visibili anche le ciglia, puntati verso lo spettatore, stabiliscono un contatto diretto tra finzione pittorica e mondo reale. L’artista descrive in modo accurato la fisionomia del suo modello, con le sopracciglia sottili, i capelli mossi che sfuggono dal copricapo, il naso imponente, le labbra pronunciate. Luci e ombre definiscono, pur senza descrivere ogni imperfezione della pelle, come avviene nei quadri fiamminghi, l’anatomia del volto, che appare quasi palpabile nella sua concretezza.



Antonello si dimostra attento a segnare il volume e la curvatura della testa, sottolineata dalla fascia del “capuzzo” e dal lembo che ha la funzione di fornire precise coordinate spaziali. Queste erano fissate anche grazie al parapetto, che si intravede nel bordo inferiore della tavola. Il suo minimo spessore fa pensare ad una decurtazione, che forse ha tagliato anche il cartiglio con la firma dell’artista, ricorrente nei suoi lavori degli anni settanta. Vere e proprie finezze prospettiche sono poi offerte dal laccetto bianco, che ricade sulla veste e dal colletto che si ripiega nel punto maggiormente in luce. (M.@rt)






Edited by Milea - 9/12/2022, 11:03
 
Web  Top
view post Posted on 4/11/2022, 23:14     +3   +1   -1
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
34,024
Reputation:
+25,054
Location:
Sono così tanti a zoppicare che chi cammina dritto, pare in difetto!

Status:



Antonello_ritratto-berlino-P

Antonio di Giovanni de Antonio detto Antonello da Messina
Ritratto di giovane
1474
tempera e olio su tavola di pioppo - 32 × 26 cm.
Berlin, Gemäldegalerie, Staatliche Museen zu Berlin


Sul cartiglio affisso al parapetto
“1474 ANTONELLUS/MESSANEUS ME PINXIT”



E’ il più antico ritratto datato di Antonello, che fornisce un solido appiglio cronologico per la comprensione del suo sviluppo stilistico. Rispetto alle precedenti immagini, il dipinto mostra una costruzione spaziale più salda, ma anche un’umanità più vera. Le caratteristiche generali sono invariate: l’impostazione di tre quarti, il fondo scuro, lo sguardo rivolto all’osservatore. Notevolmente accresciuta è però l’incisività della struttura prospettica, imperniata sul parapetto in primo piano, cui illusionisticamente è affisso il consueto cartiglio con la data e la firma dell’artista. Non si tratto solo di una messa a punto del sistema geometrico, ma anche di un uso più consapevole di luci e ombre. Il loro avvicendarsi definisce l’angolo della balaustra, le pieghe della carta e quelle della veste rossa.

Il giovane elegante, apparentemente di non più di 20 anni, è il modello più giovane tra le persone ritratte da Antonello. Il viso emerge dall'oscurità, con la guancia destra e il collo chiaramente ombreggiati; i capelli lisci, rosso scuro-brunastri sono leggermente distribuiti su entrambi i lati sopra la fronte e cadono sulle orecchie. Le labbra sono leggermente socchiuse, come se in questa rappresentazione dovesse essere catturato un momento specifico, in contrasto con i ritratti altrimenti piuttosto immobili e senza tempo di Antonello.

Il busto assume una consistenza statuaria, su cui si innestano i volumi del collo e della testa. All’inizio del decennio a Noto, dove lavora anche Antonello, opera lo scultore Francesco Laurana la cui parabola artistica e anche i suoi spostamenti (in progressivo avvicinamento allo stile di Piero della Francesca), sono spesso paralleli a quelli del pittore messinese.

Nel 1939 Stefano Bottari, descrivendo l’opera, ne osservava la transizione da una visione più analitica, legata alle radici fiamminghe dello stile antonelliano, a una più sintetica che rimanda alle novità del Rinascimento italiano. Lo studioso ammirava la testa e “la sua massa plastica nitidamente scandita dall’incidenza della luce e delle ombre, che a destra, risalendo dal fondo l’avvolgono e si schiariscono assottigliandosi nello sfumato: quel tanto per cui quella che nei pittori fiamminghi resta intrinseca e naturalistica determinazione di epidermide, qui, come negli altri ritratti, si trasforma in un’astratta realtà plastica”. Al di là delle questioni formali, la figura del giovane ritratto, pare respirare e gli occhi interrogativi e la bocca socchiusa sembrano consapevoli della presenza dell’osservatore. (M.@rt)







Edited by Milea - 9/12/2022, 14:35
 
Web  Top
view post Posted on 8/11/2022, 23:30     +3   +1   -1
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
34,024
Reputation:
+25,054
Location:
Sono così tanti a zoppicare che chi cammina dritto, pare in difetto!

Status:



Antonello_Da_Messina_Retrato_de_un_hombre-P

Antonio di Giovanni de Antonio detto Antonello da Messina
Ritratto di uomo
1472 – 1476 circa
olio(?) su tavola trasferito su compensato - 27,5 x 21 cm.
Madrid, Museo Nazionale Thyssen-Bornemisza


La datazione dell’opera è controversa: alcuni propendono per arretrarla agli inizi degli anni settanta, altri la collocano già nel periodo veneziano. Il motivo è la diversa interpretazione della principale caratteristica del ritratto, ovvero la sua acutezza. Antonello raffigura un volto che colpisce per la sua espressività, sia nel dato fisico che in quello psicologico. La pelle del personaggio è scrutata nei dettagli delle pieghe degli occhi, delle diverse tonalità di rosa, dei peli delle sopracciglia e della barba; la bocca ha un disegno certamente non stereotipato e le ciocche di riccioli, dal taglio accurato, vengono descritte quasi singolarmente.



Il volto è dunque raffigurato in modo più analitico e con un linearismo più accentuato di quanto non accada nei ritratti sicuramente alla metà del decennio, ma esso appare distante anche dall’opera di Cefalù, proprio in virtù della più netta definizione dei particolari. La precisione con cui sono sottolineate le pieghe del colletto bianco e il piccolo nodo, che risalta sulla veste nera, sembrano infatti suggerire una cronologia posteriore. Questa ipotesi è avvalorata anche dal ruolo della luce, che contribuisce all’analisi delle diverse superfici e del loro andamento, come avviene con l’arcata sopraccigliare, con lo zigomo posto in rilievo o con la muscolatura del collo. Lo sguardo intenso e animato conduce il pensiero alle osservazioni di Marcantonio Michiel di fronte ai ritratti visti a Venezia in casa di Antonio Pasqualino; l’erudito ne ammirava “la gran forza e gran vivacità e maxime in li occhi”, definizione che si adatta indubbiamente a tutti i ritratti antonelleschi, ma che risulta in questo dipinto particolarmente calzante. (M.@rt)






Edited by Milea - 9/12/2022, 13:24
 
Web  Top
view post Posted on 13/11/2022, 16:04     +3   +1   -1
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
34,024
Reputation:
+25,054
Location:
Sono così tanti a zoppicare che chi cammina dritto, pare in difetto!

Status:



Antonello_da_Messina_ritratto-di-uomo-roma-P

Antonio di Giovanni de Antonio detto Antonello da Messina
Ritratto di uomo
1474 – 1475 circa
olio(?) su tavola - 30 x 24 cm.
Roma, Galleria Borghese


L’opera è elencata per la prima volta negli inventari Borghese del 1790, con l’attribuzione a Giovanni Bellini e fu restituita ad Antonello solo nel 1869. Il personaggio è rappresentato, come di consueto nella ritrattistica di Antonello, di tre quarti e a mezzo busto. Dallo sfondo scuro, con un effetto di spinta acuito dal ricadere della falda destra del copricapo sopra la spalla, emerge un viso intimamente caratterizzato. L’espressione e lo sguardo vivissimi costituiscono l’aspetto più coinvolgente dell’opera, considerata uno dei capolavori della fase matura dell’artista. L’artista ritrae un uomo dall’ossatura massiccia, che sta entrando nella maturità. Gli accurati passaggi chiaroscurali delineano uno zigomo pronunciato, le fossette ai lati della bocca, il naso dritto dalla punta tondeggiante.
All’osservazione attenta delle peculiarità del viso, come le sopracciglia folte, o il disegno delle labbra, si aggiunge quella dei segni dell’età, evidente nelle rughe intorno agli occhi o nelle pieghe del collo.
Lo sguardo è penetrante e rivolto direttamente allo spettatore. L’uomo ritratto indossa una veste rossa e una berretta nera, tipici capi d’abbigliamento di quei patrizi veneziani che furono estimatori e committenti di Antonello da Messina. I modelli ritratti dal maestro siciliano si impongono sempre per la loro forte presenza e carica vitale; il pittore raffigura, in questo caso, un uomo dall’aspetto volitivo e al contempo vagamente ironico, che pare accennare un sorriso trattenuto all’ultimo momento.



Per ragioni stilistiche, il dipinto si deve fare risalire alla trasferta veneziana del 1475 -1476. La tavola non è firmata, ma è stato ipotizzato che il nome del pittore fosse su un cartiglio posto direttamente sulla cornice. Inefficaci sono stati i tentativi di identificare il soggetto nel protagonista di un dipinto descritto all’inizio del Seicento tra i beni della nobildonna Olimpia Aldobrandini, così come non può essere suffragata da prove l’ipotesi di individuare nel personaggio il ritratto del patrizio Michele Vianello, ricco collezionista veneziano che si fece effigiare dal pittore messinese. Dei diversi ritratti menzionati dalle fonti antiche nessuno risulta identificabile con certezza; è in realtà possibile che almeno qualcuno fra i tredici esemplari attualmente attribuiti al maestro, corrisponda con quelli descritti nel XVI° o nel XVII° secolo, anche se nessuna ipotesi è risultata finora pienamente attendibile. Nonostante il loro anonimato, le figure immortalate da Antonello da Messina appaiono ancora oggi vive e presenti, veri e propri individui in grado di sfidare con il loro sguardo la psicologia dello spettatore. (M.@rt)






Edited by Milea - 9/12/2022, 13:59
 
Web  Top
view post Posted on 18/11/2022, 23:06     +3   +1   -1
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
34,024
Reputation:
+25,054
Location:
Sono così tanti a zoppicare che chi cammina dritto, pare in difetto!

Status:



Antonello_da_Messina_condottiero-P

Antonio di Giovanni de Antonio detto Antonello da Messina
Ritratto virile
detto il “Condottiero”
1475
olio su tavola di pioppo - 30 x 36 cm.
Parigi, Musée du Louvre


Sul cartiglio affisso al parapetto
“1475 ANTONELLUS/MESSANEUS ME PINXIT”


Per l'aspetto marziale del personaggio rappresentato di cui non si conosce l'identità, insieme alla cicatrice che segna il labbro superiore, è alla base del nomignolo “Il Condottiero “, attribuito da tempo al ritratto, unico nel catalogo antonellesco. L’immagine possiede in effetti un rilievo e una forza del tutto peculiari. Nella dominante nota cromatica nera, come neri sono lo sfondo, la veste, il berretto, la capigliatura, il volto spicca con un risalto eccezionale. Un’illuminazione contrastata ne definisce i lineamenti, segnando le borse sotto gli occhi, la linea dritta del naso, il labbro prominente, lo zigomo e la mascella.



La dettagliata analisi della fisionomia va in parallelo allo scrutinio della personalità, la cui psicologia è indagata con magistrale capacità di penetrazione. Ne scaturisce un individuo, un essere umano a tutto tondo, spoglio di qualsiasi idealizzazione. L’accento eroico che pervade la raffigurazione non è infatti dovuto ad attributi esteriori, a note di costume o a rassomiglianze con paladini dell’antichità, bensì al piglio del personaggio, alla decisione del suo sguardo, ai muscoli serrati della mascella. Tali caratteristiche ne hanno suggerito una possibile identificazione con Sforza Maria Sforza, ventiquattrenne duca di Bari, che soggiornò a Venezia all’inizio del 1475. Si recò poi a Milano, dove il fratello, Galeazzo Maria Sforza, restò a tal punto colpito da un volto antonellesco di sua proprietà, da offrire al pittore l’incarico di ritrattista di corte. In una lettera datata 9 marzo 1476 infatti, Galeazzo chiese al suo procuratore a Venezia di contattare Antonello per sostituire lo scomparso “magistro Zanetto [Bugatto] nostro pictore quale retrasea dal naturale in singulare perfectione”. Zanetto era stato inviato anni addietro a Bruxelles, per studiare presso Roger van der Weyden, e lo spiccato accento fiammingo dei ritratti antonelleschi non poteva che riscuotere particolari consensi presso la corte milanese. (M.@rt)







Edited by Milea - 9/12/2022, 15:16
 
Web  Top
view post Posted on 27/11/2022, 21:50     +3   +1   -1
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
34,024
Reputation:
+25,054
Location:
Sono così tanti a zoppicare che chi cammina dritto, pare in difetto!

Status:



Antonello_da_Messina_Portrait_of_a_Young_Man-P

Antonio di Giovanni de Antonio detto Antonello da Messina
Ritratto di giovane uomo
1476 (?)
olio (?) su tavola - 20,4 x 14,5 cm.
Berlin, Gemäldegalerie, Staatliche Museen zu Berlin


Sul cartiglio affisso al parapetto
“147… ANTONELLUS/MESSANEUS ME PINXIT”



In basso, aggiunto in seguito
“PROSPERANS MODESTUS ESTO INFORTUNATUS PRUDENS”


Il dipinto, di dimensioni da miniatura, raffigura un giovane dall’espressione assorta e vagamente altezzosa allo stesso tempo. Caso unico fra i ritratti dell’artista messinese, presenta uno sfondo di paesaggio: alle spalle del personaggio si scorge infatti una zona boscosa, sovrastata da un cielo raffigurato all’alba o al tramonto, a giudicare dalla striscia più luminosa visibile all’orizzonte. Già Roberto Longhi aveva ipotizzato che si trattasse di una aggiunta compiuta “da mano nordica qualche decenni dopo, forse per accompagnarlo a qualcuno degli esemplari fiamminghi, a Venezia amatissimi”. Tale ipotesi è esclusa nei cataloghi del museo di Berlino, dove l’opera è ritenuta interamente autografa, eppure anomala non è soltanto la presenza del paesaggio, ma anche il suo carattere. Effettivamente esso risulta estraneo ai modi e allo stile di Antonello, come pure la vistosa e poco convincente correzione del profilo della manica destra, modificato per permettere l’inserimento dello scenario naturale. Questo fu realizzato su un preesistente sfondo scuro, analogo a quello che compare invariabilmente nei ritratti del maestro siciliano.



Anche la falda destra del copricapo, ridotta a poco più di una striscia irregolare, è frutto di un intervento successivo. Se il volto mantiene l’efficacia e la forza di penetrazione consuete, il busto appare eseguito in maniera più rapida e corsiva, come traspare dalla schematicità del profilo bianco della camicia, visibile oltre la scollatura, e dall’attaccatura della veste, sintetizzata in una linea più chiara. Appare insomma quanto meno probabile che l’opera fosse stata completata e modificata da un collaboratore, forse dal figlio Jacobello, la cui personalità comincia ad affacciarsi al fianco di quella paterna nelle sue ultime opere.
(M.@rt)





Edited by Milea - 9/12/2022, 15:51
 
Web  Top
view post Posted on 9/12/2022, 16:02     +3   +1   -1
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
34,024
Reputation:
+25,054
Location:
Sono così tanti a zoppicare che chi cammina dritto, pare in difetto!

Status:



Ritratto-duomo-pavia-P

Antonio di Giovanni de Antonio detto Antonello da Messina
Ritratto d’uomo
1468-1470
Tempera grassa su tavola di noce - 27 x 20 cm.
Pavia, Musei Civici (Pinacoteca Malaspina)




 
Web  Top
view post Posted on 9/12/2022, 16:18     +3   +1   -1
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
34,024
Reputation:
+25,054
Location:
Sono così tanti a zoppicare che chi cammina dritto, pare in difetto!

Status:



Antonello_da_Messina_Portrait_de_jeune_homme-P

Antonio di Giovanni de Antonio detto Antonello da Messina
Ritratto di giovane uomo
1476-1477
olio su tavola - 33 x 25 cm.
Washington, National Gallery of Art



 
Web  Top
9 replies since 24/9/2022, 20:15   336 views
  Share