Il mare all’Estaque dietro gli alberi, Paul Cèzanne, 1878 -1879

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view post Posted on 2/12/2022, 20:36     +11   +1   -1
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Sono così tanti a zoppicare che chi cammina dritto, pare in difetto!

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Paul Cèzanne
Il mare all’Estaque dietro gli alberi
(La Mer à l'Estaque derrière les arbres - The Sea at L'Estaque Behind the Trees)
1878-79
olio su tela - 73 x 92 cm.
Parigi, Musée Picasso


Il primo incontro di Cèzanne con i paesaggi assolati dall’Estaque, piccolo paese di pescatori a nord-ovest di Marsiglia, avvenne nel 1864, quando la madre affittò una casa nel centro del villaggio, Casa Girard, dove l’artista passò le vacanze. Mentre si trovava all’Estaque per dipingere alcune marine che Victor Chocquet, amico di Renoir e collezionista entusiasta, gli aveva commissionato, si accorse che le caratteristiche ambientali del luogo offrivano un soggetto ideale e così scrisse: ”Il sole è talmente implacabile che mi sembra che gli oggetti si profilino non solo in bianco e nero, ma in azzurro, in rosso, in bruno, in viola. Posso sbagliarmi ma mi sembra che sia l’opposto del modellato”.

Ne “Il mare all’Estaque dietro gli alberi” i tocchi di pennello, più piccoli, si fanno sempre più frequenti, spesso paralleli, e costruiscono gradualmente il paesaggio che si profila davanti agli occhi dell’artista.



Il mosaico irregolare di case che Cézanne ha dipinto più di una volta, è vincolato dagli alberi che lo incorniciano; puntano verso l'alto a sinistra, per bilanciare i tetti, che puntano verso l'alto a destra. I rami sono fluidi in contrasto con la dispersione delle case, che sono spigolose, e la loro improbabile levigatezza è il prodotto della semplificazione delle loro forme muscolose; questi possono essere visti in una versione precedente e più grezza, che è più spontanea e, negli alberi, più realistica.




Paul Cèzanne
L'Estaque visto attraverso gli alberi
1878-1879
olio su tela - 46 x 55 cm.
Collezione privata


Con questo ampio equilibrio in atto, Cézanne è libero di concedersi una baldoria di colori, vividi sulla superficie dell'acqua come tra le case: nella baia spazia non solo dagli azzurri ai verdi, ma anche su viola pallidi e ocra, e tra le case colloca i toni della terra, i grigio-azzurri e un rosso brillante che sottolinea la casa centrale, solitaria, che si staglia contro l'acqua. Poiché il villaggio dell'Estaque è piuttosto irregolare nella disposizione delle sue strade, il tocco parallelo da solo non potrebbe organizzare le vedute dei suoi edifici; facendo di necessità virtù, quindi, Cézanne mantiene i tocchi del tutto irregolari come il motivo diffuso (tranne che nella vegetazione, dove li depone in un'unica direzione), basando invece l'organizzazione e l'equilibrio del dipinto sul colore.



Cézanne privilegia punti di vista elevati, da cui contempla l’intero golfo e indaga le possibilità formali che un’angolazione fuori asse, rapportata alla linea orizzontale del primo piano e dello sfondo, può dare in relazione alla profondità della tela. La prospettiva inclinata spinge il piano centrale verso l’occhio dell’osservatore, ma lo spazio vi mantiene una propria estensione, grazie alla modulazione cromatica con cui sono delineate le costruzioni e il verde che le circonda, e al motivo dei due alberi che inquadrano il dipinto. La resa della natura, riferisce Cézanne a Émile Zola, sarebbe diventata da questo momento uno dei mezzi privilegiati per esprimere le proprie sensazioni: “Quando ti parlerò a viva voce ti chiederò se la pensi come me sulla pittura, come mezzo per esprimere le sensazioni.[…] Ho cominciato un po’ tardi a vedere la natura, il che però non mi impedisce di esserne appassionato. (M.@rt)










 
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