Polittico di San Gregorio, 1473 circa, Antonello da Messina- Messina Museo Nazionale

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view post Posted on 10/1/2023, 12:35     +4   +1   -1
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Antonello da Messina
Polittico di San Gregorio
Madonna con Bambino in trono incoronata da angeli,
San Gregorio Magno, San Benedetto, Angelo annunciante, Maria Vergine annunciata
1473 circa
tempera grassa su tavola - 194 × 203 cm.
scomparto centrale 129 x 76
scomparto laterale sinistro 125 x 63,5 - scomparto laterale destro 126 x 63
scomparto superiore sinistro 65 x 62 - scomparto superiore destro 65 x 54,7
Messina, Museo Regionale


Il polittico fu realizzato nel 1473 per suor Fabria Cirino, badessa del monastero di S. Maria extra mœnia , il cui stemma compare nella tavola di sinistra. Il terremoto di Messina del 1908 ha causato gravi danni all’opera, poiché le tavole rimasero sotto le macerie della chiesa che le custodiva. L’insieme doveva però essere stato già smembrato forse nel 1537, quando il monastero venne distrutto per far posto alle mura cittadine.



Antonello da Messina in quest’opera abbandona il modello iberico-napoletano dell’icona affiancata da storie minori, utilizzata da Colantonio (pittore maestro di Antonello) e da lui stesso nel perduto “Polittico di San Nicola” disegnato da Giovanni Battista Cavalcaselle, all’interno degli appunti sull’arte del maestro messinese. Adotta invece la forma italiana del polittico a più sportelli, organizzato su due registri.

Nonostante la divisione forzosa della cornice, la cui impronta è ancora visibile sulle tavole, il pittore aveva concepito uno spazio unitario per i due ordini: il trono della Vergine è infatti collocato sulla stessa balaustra che ospita i santi Gregorio e Benedetto.

Antonello da Messina unifica l’ambientazione ricorrendo alla prospettiva, aggiungendo alcuni effetti illusionistici per potenziare l’impressione di profondità. I piedi dei due santi e la punta del pastorale che sporgono dal gradino, i libri posati sul parapetto dell’Annunciata, oltre allo studiato trompe-l'œil del cartiglio e del rosario, entrano direttamente nello spazio.

Le radici fiamminghe e mediterranee del suo linguaggio, evidenti per esempio nel motivo della Vergine incoronata dai due angeli in volo, vengono ripensate in un contesto spaziale e luminoso, che dimostra le nuove conoscenze acquisite.

Secondo Alessandro Marabottini (scrittore e professore di storia dell’arte) nel polittico è “riassunto il percorso mentale e persino il repertorio iconografico di Antonello”: se i santi “ hanno l’imponente pesantezza dei profeti del Maestro di Aix… su tutto è calata, sintetica e unificante, la misura di Piero”.(M.@rt)












 
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