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L'ISOLAMENTO DI CÉZANNE
Il coraggio di starsene soli come se gli altri non
ci fossero e pensare soltanto alla cosa che fai...
Cesare Pavese
Ker-Xavier Roussel
Paul Cézanne on the Hill of Les Lauves
1906
Fotografia
7.6 × 8.9 cm
New York, MoMA
Paul Cézanne nacque il 19 gennaio 1839 a Aix-en-Provence, la stessa città in cui morì il 22 ottobre 1906. La sua fama di artista – i pittori Henri Matisse e Pablo Picasso lo definirono "il padre di tutti noi" – seguì una traiettoria ascendente, opposta a quella della sua vita sociale. Per anni fu il più disprezzato e osteggiato tra i pittori della sua epoca, persino tra gli impressionisti, che frequentò ma a cui non aderì mai completamente: Édouard Manet si riferiva a lui come a "un muratore che dipinge con la cazzuola". In quell’epoca tuttavia il pittore era circondato da amici: in primis Émile Zola, conosciuto a scuola, che rimase un suo amico inseparabile; ma anche Camille Pissarro lo prese a cuore, incoraggiandolo a intraprendere uno stile più personale e autentico. I continui insuccessi lo spinsero a isolarsi sempre più nel suo paesino provenzale, dove perfezionò il proprio stile, ma allontanò gli amici di una vita e la sua stessa famiglia. Con la vecchiaia arrivò finalmente la notorietà: nel 1900 i suoi dipinti furono esposti all’Esposizione universale di Parigi, e molti artisti si misero in viaggio per la Provenza per poterlo vedere all’opera: è il caso di Ker-Xavier Roussel, che nel 1906 lo immortalò nella fotografia riprodotta sopra queste righe. Cézanne tuttavia era rimasto solo, abbandonato perfino dal fedele Zola, con cui era entrato in rotta. Morì di polmonite prima che la moglie e il figlio, che da anni vivevano lontani, potessero raggiungerlo. Nel 1907 gli fu dedicata una retrospettiva commemorativa che ebbe un impatto straordinario un'intera generazione di nuovi artisti. (Mar L8V-19-01)
L'approvazione degli altri è uno stimolante,
del quale talvolta è bene diffidare.
Paul Cézanne |
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