Il ciclo delle ore del giorno (Tageszeitenzyklu), Caspar Friedrich, 1820-21

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view post Posted on 10/2/2023, 13:45     +8   +1   -1
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Caspar Friedrich
Le ore del giorno. Il mattino
(Tageszeitenzyklus: Der Morgen)
1820-1821
Olio su tela
22 x 30,5 cm
Hannover, Niedersächsisches Landesmuseum


La scelta di raffigurare i diversi momenti della giornata o l'avvicendarsi delle stagioni in cicli di più opere si colloca pienamente nella tradizione figurativa occidentale. L'artista si era già cimentato con tale tematica all'epoca del suo esordio pittorico. Tra il 1807 e l'anno successivo aveva infatti realizzato un insieme di dipinti dedicati alle Età dell'uomo, alle Parti del giorno e dell'anno, di cui soltanto "L estate" (Monaco, Neue Pinakothek) è sopravvissuto alle devastazioni della seconda guerra mondiale. Le opere che lo componevano erano state utilizzate dallo scienziato e filosofo Gotthlif von Schubert, amico dell'artista, durante una serie di conferenze organizzate a Dresda sugli "Aspetti notturni delle scienze naturali".




Caspar Friedrich
L' estate
(Der Sommer)
1807
Olio su tela
71,4 x 103,6 cm
Monaco, Neue Pinakothek


Attraverso le sue lezioni, egli intendeva dimostrare le corrispondenze tra il regno vegetale, quello animale e il divenire cosmico, in quanto "la vita è unica e identica ovunque" e si svolge "secondo lo stesso ritmo che regola i grandi periodi della natura: anni, giorni, ore". Tale accordo tra le diverse manifestazioni dell'essere si rinnova nel ciclo conservato ad Hannover, diventandone il soggetto principale.


Nel "Mattino", Friedrich raffigura un pescatore sulla propria barca di legno, operoso sin dalle prime luci dell'alba. La nebbia che si leva dal terreno intorno allo specchio d'acqua fa da cornice al parallelo risveglio della natura. Dall'immagine promana un senso di profonda quanto silenziosa armonia, cui partecipano gli abeti che si levano verso il cielo, sempreverdi e immutabili, ma anche la casupola di cui si scorge il tetto di paglia, che introduce una dimensione fiduciosa e rassicurante, ancorando la vita del personaggio alla sfera degli affetti domestici. (Mar L8v)


 
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view post Posted on 11/2/2023, 20:36     +8   +1   -1
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Caspar Friedrich
Le ore del giorno. Il mezzogiorno
(Tageszeitenzyklus: Der Mittag)
1822
Olio su tela
22 x 30 cm
Hannover, Niedersächsisches Landesmuseum


Il ciclo dedicato nei primi anni venti alla raffigurazione delle ore del giorno era inizialmente composto solamente dai due momenti estremi della gornata. A essi l'artista aggiunse, probabilmente su richiesta del committente, il dottor Wilhelm Körte di Halberstadt, "Il mezzogiorno" e "Il pomeriggio". Come nella prima coppia, prevale un sentimento di armonia tra uomo e natura, che si riallaccia alla filosofia di Schelling e grazie al quale Friedrich sembra superare, almeno momentaneamente, la frattura che in altre opere separa irrimediabilmente l'essere umano dall'infinito. La cultura romantica è infatti tesa tra due estremi apparentemente contraddittori: da un lato, essa avverte l'esistenza di un cosmo che abbraccia ogni manifestazione di vita, come già predicava Von Schubert nelle conferenze illustrate per mezzo dei dipinti di Caspar; dall'altro è afflitta da un'esistenziale malinconia, frutto della sempre delusa tensione verso il divino nella natura, destinato a restare inafferrabile.


Nella rappresentazione del "Mezzogiorno" il positivo connubio con l'universo è affidato al topos della vita campestre, che sarà celebrato lungo tutto l'Ottocento, trovando la propria apoteosi nelle opere del francese Jean-François Millet. Nella tela di Friedrich i personaggi sono colti da lontano e sembrano in tal modo entrare a far parte del paesggio stesso. La strada carraia che s'inoltra nell'immagine partendo dal primo piano assume il significato di un invito e rende lo scenario percorribile, al contrario di quanto accadeva in Donna al tramonto al sole. La doppia macchia di alberi posizionata al centro del prato aiuta a scandire con precisione le distanze e, con la sua stabilità, introduce un elemento di calma e serenità rassicuranti. (Mar L8v)




Edited by Lottovolante - 14/2/2023, 16:12
 
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Caspar Friedrich
Le ore del giorno. Il pomeriggio
(Tageszeitenzyklus: Der Nachmittag)
1822
Olio su tela
22 x 31 cm
Hannover, Niedersächsisches Landesmuseum


"Il pomeriggio" offre una nuova variazione sul tema del rapporto armonico tra uomo e natura, che sottende l'intero ciclo. L'accento è posto questa volta sul lavoro nei campi: su una leggera diagonale l'artista ha raffigurato un appezzamento appena arato e uno di grano, le cui spighe verdi fittament allineate blanciano l'andamento orizzontale del limitrofo terreno marrone. I due campi, di piccola dimensione, sono circondati da una fioritura di piante sevatiche, che forniscono una cornice colorata, ma hanno forse anche la funzione di equilibrare lo spazio concesso all'intrvento dell'uomo, sul quale prevale la spontaneità della natura. In secondo piano, al centro della tela, si scorge un uomo su un carro trainato da un cavallo.


Friedrich agisce adottando uno schema di ripetizione-variazione: in tutte le quattro opere i personaggi sono inquadrati da lontano, immersi nel paesaggio e colti in occupazioni ogni volta differenti; compaiono sempre macchie d'alberi, ma di specie differenti, così come sono differenti sono le modalità in base alle quali esse vengono raggruppate. Anche l'altro esponente di maggior rilievo della pittura tedesca, Philipp Otto Runge, aveva progettato un ciclo dedicato ai "Momenti del giorno", per cui aveva eseguito numerosi disegni sin dal 1803. Le composizioni erano fortemente allegoriche e l'esito sarebbe stato dunque ben diverso da quello di Friedrich. L'aspetto più moderno dell'idea di Runge - che realizzò soltanto il mattino - consisteva nel dare vita a un'opera d'arte totale: l'artista intendeva allestire i dipinti in un tempio costruito appositamente e accompagnarne la visione con l'ascolto delle poesie di Ludwig Tieck e musiche composte da Ludwig Berger. (Mar L8v)





Edited by Lottovolante - 14/2/2023, 16:37
 
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Forse perché della fatal quïete
Tu sei l’immago, a me sí cara vieni,
O Sera! E quando ti corteggian liete
Le nubi estive e i zeffiri sereni,

E quando dal nevoso aere inquïete
Tenebre e lunghe all’universo meni,
Sempre scendi invocata, e le secrete
Vie del mio cor soavemente tieni.

Vagar mi fai co’ miei pensier su l’orme
Che vanno al nulla eterno; e intanto fugge
Questo reo tempo, e van con lui le torme

Delle cure onde meco egli si strugge;
E mentre io guardo la tua pace, dorme
Quello spirto guerrier ch’entro mi rugge.

(Alla sera, Ugo Foscolo, 1803)






Caspar Friedrich
Le ore del giorno. La sera
(Tageszeitenzyklus: Der Abend )
1820-1821
Olio su tela
22 x 30 cm
Hannover, Niedersächsisches Landesmuseum


L'opera chiude la quadrilogia delle "Ore del giorno" e venne realizzata, come le precedenti, per il dottor Wilhelm Körte di Halberstadt. La sensazione di quiete e di armonia silenziosa che pervade gli altri pendant ritorna anche in questa tela. L'immagine della sera non ha nulla di inquietante: il silenzio del luogo non lascia presagire nessun evento spaventoso - come invece accadeva nel "Mattino" - e il dipinto diventa una nuova orchestrazione del rapporto armonico tra le varie componenti della natura. Il cielo non è ancora buio e le striature luminose del tramonto introducono una nota di dolcezza. L'atmosfera serena si allarga ad abbracciare anche la vita umana, rappresentata dalle sagome dei due personaggi che si sono fermati in una radura. Gli stessi alberi, con i tronchi e le chiome allineati, paiono abbracciare e proteggere la loro passeggiata, accompagnandone i passi con un ritmo regolare e misurato.


La fine della giornata, che invita al riposo e alla riflessione, ma pure alla malinconia, costituisce un momento particolarmente celebrato anche dalla poesia romantica. Novalis, uno dei massimi rappresentanti della letteratura dell'epoca, pubblicò nel 1800, la rivista "Athenäum" dei fratelli Schlegel, gli "Inni della notte", definita "santa, ineffabile, misteriosa". Essa stimola:

"Lontananze della memoria
desideri di gioventù
sogni dell'infanzia"


Reca un "delizioso balsamo" e innalza "le gravi ali dell'anima". L'associazione è con la morte, che anche Friedrich aveva rappresentato come momento di pace nel dipinto In memoria di Johann Emanuel Bremer. Due anni dopo Ugo Foscolo avrebbe dato alle stampe un sonetto dedicato "Alla sera", evocando con analoga, compiaciuta nostalgia l'immagine della fatal quiete. (Mar L8v)


 
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