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Forse perché della fatal quïete Tu sei l’immago, a me sí cara vieni, O Sera! E quando ti corteggian liete Le nubi estive e i zeffiri sereni,
E quando dal nevoso aere inquïete Tenebre e lunghe all’universo meni, Sempre scendi invocata, e le secrete Vie del mio cor soavemente tieni.
Vagar mi fai co’ miei pensier su l’orme Che vanno al nulla eterno; e intanto fugge Questo reo tempo, e van con lui le torme
Delle cure onde meco egli si strugge; E mentre io guardo la tua pace, dorme Quello spirto guerrier ch’entro mi rugge.
(Alla sera, Ugo Foscolo, 1803)
Caspar Friedrich Le ore del giorno. La sera (Tageszeitenzyklus: Der Abend ) 1820-1821 Olio su tela 22 x 30 cm Hannover, Niedersächsisches Landesmuseum
L'opera chiude la quadrilogia delle "Ore del giorno" e venne realizzata, come le precedenti, per il dottor Wilhelm Körte di Halberstadt. La sensazione di quiete e di armonia silenziosa che pervade gli altri pendant ritorna anche in questa tela. L'immagine della sera non ha nulla di inquietante: il silenzio del luogo non lascia presagire nessun evento spaventoso - come invece accadeva nel "Mattino" - e il dipinto diventa una nuova orchestrazione del rapporto armonico tra le varie componenti della natura. Il cielo non è ancora buio e le striature luminose del tramonto introducono una nota di dolcezza. L'atmosfera serena si allarga ad abbracciare anche la vita umana, rappresentata dalle sagome dei due personaggi che si sono fermati in una radura. Gli stessi alberi, con i tronchi e le chiome allineati, paiono abbracciare e proteggere la loro passeggiata, accompagnandone i passi con un ritmo regolare e misurato.
La fine della giornata, che invita al riposo e alla riflessione, ma pure alla malinconia, costituisce un momento particolarmente celebrato anche dalla poesia romantica. Novalis, uno dei massimi rappresentanti della letteratura dell'epoca, pubblicò nel 1800, la rivista "Athenäum" dei fratelli Schlegel, gli "Inni della notte", definita "santa, ineffabile, misteriosa". Essa stimola:
"Lontananze della memoria desideri di gioventù sogni dell'infanzia" Reca un "delizioso balsamo" e innalza "le gravi ali dell'anima". L'associazione è con la morte, che anche Friedrich aveva rappresentato come momento di pace nel dipinto In memoria di Johann Emanuel Bremer. Due anni dopo Ugo Foscolo avrebbe dato alle stampe un sonetto dedicato "Alla sera", evocando con analoga, compiaciuta nostalgia l'immagine della fatal quiete. (Mar L8v)
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