Paesaggio roccioso nell’Elbsandsteingebirge, Caspar Friedrich, 1822-1823

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view post Posted on 25/2/2023, 13:45     +9   +1   -1
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Caspar Friedrich
Paesaggio roccioso nell’Elbsandsteingebirge
(Felsenlandschaft im Elbsandsteingebirge)
1822-1823
Olio su tela
91 x 72 cm
Vienna, Österreichische Galerie Belvedere


Durante l'occupazione di Dresda da parte delle truppe napoleoniche, il pittore si riparò nella regione dell'Elbsandsteingebirge. Friedrich era sempre stato un appassionato di montagna, il cui culto era del resto ampiamente condiviso dagli artisti romantici. Tale predilezione era stata stimolata dalla pubblicazione di numerosi studi e racconti di viaggio, ma anche dall'eco suscitata dall'Inchiesta sul bello e il sublime di Edmund Burke. Questa esaltava le emozioni intense e sconvolgenti provocate da

"tutto ciò che può destare idee di dolore e di pericolo,
ossia tutto ciò che è in certo senso terribile"




così come "L'ASSOLUTA SOLITUDINE" che appare come



"un dolore positivo tanto grande che a stento possiamo immaginarlo".




Il sublime era diventato in tal modo una delle atmosfere più ricercate dall'arte e dalla letteratura romantiche. Un perfetto parallelo del dipinto di Vienna - a testimonianza della comunione di idee dell'epoca, è offerto dall'"Oberman" di Etienne-Pivert de Senancour, dato alle stampe nel 1802:

"L'aurora mi rapisce per un attimo: potrei forse sentire la sua bellezza,
ma il giorno che le tiene dietro sara così lungo!
Certo, ho una terra libera da percorrere ; ma non è abbastanza selvaggia e imponente.
Non possiede vere alture, le rocce sono piccole e monotone,
né la vegetazione ha generalmente la forza e la profusione che m'occorrono;
non vi si sente mormorare un ruscello dentro crepacci inaccessibili...
Qui nulla mi opprime, nulla mi soddisfa...non soffro abbastanza"





L'opera di Friedrich mostra appunto uno scenario terribile, da cui stilla una sensazione di pericolo, insita nel tronco spezzato, nell'albero caduto, nella nebbia e nelle formazioni rocciose, che appaiono instabili come il resto del paesaggio. La raffigurazione, però, non è fine a se stessa ecostituisce verosimilmente una nuova variazione sul tema della morte. (Mar L8v)




 
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