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Caspar Friedrich
Ingresso al cimitero
(Friedhofseingang)
1824-1826
Olio su tela
143 x 110 cm
Dresda, Galerie Neue Meister
Gli anni venti rappresentano un momento di svolta nella vita di Friedrich. La delusione politica si accompagna alla cessazione del sostegno della casa regnante, al crescente calo di popolarità del suo stile e alla mancata assegnazione della cattedra di pittura di paesaggio all'Accademia di Dresda. Tali avvenimenti diventano motivo di un ulteriore ripiegamento su se stesso e dell'acuirsi della sua disposizione d'animo negativa. Nella sua produzione tornano a comparire con sempre maggiore frequenza i soggetti funebri che ne avevano caratterizzato gli esordi.
Il quadro di Dresda raffigura ancora una volta una soglia, il punto di passaggio tra esistenza terrena e aldilà cristiano. L'ingresso che conduce metaforicamente a quest'ultimo è segnato da imponenti pilastri, che fanno da silenziosi guardiani alla cancellata aperta, le cui sbarre proseguono invece a destra e a sinistra, fino al confine della superficie pittorica. La solennità dell'apparato architettonico conferisce all'immagine un carattere sacrale, e la simmetria della disposizione tripartisce la tela, come si trattasse di un trittico.
Una coppia vestita di nero si affaccia intimorita senza osare entrare nel cimitero; lo spazio umano, come già per opere precedenti, appare vuoto e brullo, mentre quello dei defunti, che occupa la maggior parte della scena, è ingentilito dai rilievi del terreno e da una cortina di alberi che impedisce allo sguardo di spazziare fino all'orizzonte. La foschia contribuisce a rendere la visione indistinta, ma il cielo soprastante è azzurro e privo di nuvole, e introduce in tal modo una componente serena. Il dipinto venne probabilmente realizzato su commissione, e nei due personaggi sono forse ritratti i genitori di un bambino defunto. (Mar L8v)
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