|
|
|
Peter Paul Rubens
Adamo e Eva nel Paradiso terrestre (Peccato originale)
1599-1600
Olio su tavola, 180 x 158 cm.
Anversa, Rubenshuis
Il quadro, dipinto probabilmente ad Anversa non molto tempo prima della partenza dell’artista per l’Italia, si rifà a un disegno di Raffaello, conosciuto da Rubens attraverso la trasposizione in incisione di Marcantonio Raimondi. Le figure della tavola, disegnate a grandezza quasi naturale, sono inserite in un paesaggio boscoso che ricorda i contemporanei dipinti di Jan Brueghel, un artista che ebbe intensi rapporti con l’Italia (Federico Borromeo fu un suo grande ammiratore), dove soggiornò alcuni anni, rientrando nella città fiamminga nel 1596. Rubens aveva conosciuto l’arte italiana soprattutto attraverso le stampe, ampiamente diffuse oltralpe, e gli insegnamenti dei suoi primi maestri, tra i quali determinante fu quello di Otto van Veen, formatosi in Italia negli anni 1575-1580, dove fu allievo di Federico Zuccari.
In questa tavola Rubens non si discosta ancora dagli insegnamenti del suo maestro, ma introduce tuttavia una nota monumentale nuova e un dinamismo, qui concentrato nel gesto di Adamo che si protende verso la compagna, che diverrà uno degli aspetti caratterizzanti di tutta la sua pittura, conoscendo altri sviluppi nelle opere a venire.
Le opere di Rubens sicuramente databili al periodo precedente al suo soggiorno italiano sono piuttosto rare e la più antica viene considerata il “Ritratto di giovane ventiseienne”, ora conservata al al Metropolitan Museum di New York, firmata e datata 1597. Comparso sul mercato antiquario negli anni sessanta del Novecento con l’attribuzione a Karel van Mander (artista minore olandese), il quadro “Adamo ed Eva nel Paradiso terrestre” venne a quell’epoca riconosciuto come opera di Rubens e acquistato per la casa-museo dell’artista in Anversa. (M.@rt)
|
| | |
