Circles in a Circle (Cerchi in un cerchio), Wassili Kandinsky, 1923

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Sono così tanti a zoppicare che chi cammina dritto, pare in difetto!

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Wassily Kandinsky
Circles in a Circle (Cerchi in un cerchio)
1923
olio su tela - 100 × 95,6 cm.
Philadelphia Museum of Art, Filadelfia (non in vista)


“Circles in a Circle” dimostra lo stile distintivo di Kandinsky dei primi anni ‘20, quando iniziò a insegnare al Bauhaus di Weimar, in Germania, e successivamente si spostò da uno stile pittorico spontaneo a una composizione geometrica. In quest’opera, uno spesso cerchio nero circonda ventisei cerchi sovrapposti di varie dimensioni e colori, molti dei quali intersecati da linee nere diritte.

Due lampi di blu e giallo che si estendono dagli angoli superiori si incrociano verso il centro dell’opera, cambiando i colori dei cerchi nel punto in cui si sovrappongono. Sebbene “Cerchi in un cerchio” sia nettamente diverso dai dipinti di Kandinsky dei primi anni del ventesimo secolo, riflette la sua continua convinzione che certi colori e forme significhino emozioni che possono essere codificate e combinate in un insieme, riflettendo l’armonia del cosmo. Per Kandinsky il cerchio, la più elementare delle forme, aveva un significato simbolico e cosmico. Egli scrisse che “il cerchio è la sintesi delle più grandi opposizioni. Combina il concentrico e l’eccentrico in un’unica forma, e in equilibrio”. In una lettera del 1931, descrive “Circles in a Circle” come “il mio primo quadro che porta in primo piano il tema dei cerchi”.


In una voce del catalogo della collezione della Société Anonyme del 1950, Marcel Duchamp scrisse: “Tracciando le sue linee con righello e compasso, Kandinsky ha aperto allo spettatore un nuovo modo di guardare la pittura, un chiaro trasferimento del pensiero sulla tela. Questo è stato il vero contributo di Kandinsky alla concezione dell’estetica”. Queste parole elogiative si applicano facilmente a questa tela, in cui forme geometriche e sottili armonie di colore si combinano in una vivace composizione astratta. La “Société Anonyme”, un’organizzazione progettata per far conoscere l’arte moderna fondata nel 1920 dallo stesso Duchamp, Man Ray e dalla collezionista americana Katherine Dreier, contribuì ad assicurare la prima mostra personale di Kandinsky negli Stati Uniti. Nel 1926 fu organizzata infatti la prima sensazionale esposizione d’arte moderna, la “International Exhibition of Modern Art” a Brooklyn, una panoramica completa dell’arte d’avanguardia europea, capeggiata dagli astrattisti (Mondrian, De Stijl, Bauhaus, il “Hannover abstractionists”, astrattisti geometrici), alla quale venne ad ispirarsi l’allora giovane Alfred Barr, futuro primo direttore del MoMA. (M.@rt)




 
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