Ritratto di Gustave Geffroy, Paul Cézanne, 1895-1896

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view post Posted on 19/8/2023, 12:32     +12   +1   -1
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Paul Cézanne
Ritratto di Gustave Geffroy
(Porträt de Gustave Geffroy)
1895-1896
Olio su tela
110 x 89 cm
Parigi, Musée d'Orsay


Nel corso dell'anno 1894, Gustave Geffroy redige un gran numero di articoli elogiativi sulla pittura di Cézanne. Quest'ultimo, in segno di riconoscenza, propone al critico di realizzare il suo ritratto durante la primavera del 1895. Lo scrittore elevato al ruolo di modello da un pittore di cui il letterato ha preso le difese, è un genere consolidato. Ricordiamo, a tal proposito, Ritratto di Emile Zola, eseguito da Manet (1868, Museo d'Orsay), o anche il "Ritratto di Edmond Duranty" di Degas (1879, Glasgow, The Burrel Collection), il cui sfondo è costituito, anche in questo caso, da scaffalature di libri. Tuttavia, contrariamente ai due esempi appena citati, in questo caso appare subito evidente che Cézanne e Geffroy si conoscono a malapena.






Edgar Degas
Ritratto di Edmond Duranty
(Porträt des Edmond Duranty)
1879
Pastello e tempera su tela
84 x 82 cm
Glasgow, The Burrel Collection


Geffroy forma un triangolo potente al centro del quadro. Lo sfondo – dove sono visibili libri, calamaio, rosa, statuetta di Rodin – serve a delineare meglio le attività e le preferenze del personaggio, senza che vi sia allusione alcuna ad una qualsiasi forma di complicità. D'altronde, l'interessamento dapprima riconoscente di Cézanne lascia progressivamente il posto ad un sentimento di stizza nei confronti delle opinioni del suo modello, troppo eclettico nei suoi gusti artistici e alquanto irriverente nei confronti della religione. Lo sdegno del pittore si tramuta velocemente in franca ostilità, stando alla testimonianza di Joachim Gasquet, il quale alludeva al "tipo di odio inspiegabile che Cézanne riversò, nonostante i suoi articoli e il prodigioso ritratto da lui dipinto, su Gustave Geffroy, manifestandomi sovente, sia per lettera, sia verbalmente, quanto lo detestasse."


Cézanne rimanda fino alla fine, senza poi portarlo a compimento, lo studio del viso e delle mani. Il risultato è quello di un personaggio opaco e misterioso, addirittura minaccioso. Questa incompiutezza conferisce una grandezza particolare all'effigie. Il quadro affascina i futuri cubisti, in particolare Braque e Picasso, soprattutto per la struttura sia geometrica che sfalsata della biblioteca e per la superficie eccentrica del piano del tavolo. D'altro canto, questa opera è una delle composizioni più ammirate di quelle presenti alla Retrospettiva delle opere di Cézanne al Salon d'Autunno del 1907. (Mar L8v)


 
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