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L'udito costituisce l'inizio dell'anima razionale...
Jan Brueghel il Vecchio e Peter Paul Rubens Il senso dell'Udito (The Sense of Hearing) Seconda parte della serie "I cinque sensi in cinque dipinti" 1617-1618 Olio su tavola Madrid, Museo del Prado
L'allegoria dell'Udito è molto simile a quella de "La vista", infatti le figure raffigurate da Rubens sembrano essere le stesse, come se fossero state spostate da una stanza all'altra. Al centro, Venere suona uno strumento accompagnata da Cupido che tiene in mano un libro di spartiti. Il progetto di ricerca sull'iconografia musicale dell'Università Complutense di Madrid ha permesso di identificare non solo gli strumenti dell'opera, ma anche gli spartiti sul tavolo a destra. Appare così il libro "De madrigali a sei voci", di Pietro Philipp Inglese, organista degli arciduchi.
Una lettura musicale del dipinto da destra a sinistra inizia con gli oggetti sonori, meccanici e segnaletici sulla destra (orologi, campane, trombe di segnalazione, fucili da caccia e altro ancora) fino ad arrivare, sulla sinistra e sullo sfondo, alla pratica della musica, con il gruppo di cantanti e strumentisti raffigurati in uno spazio specifico, una stanza dell'ambito domestico. In questo percorso, dopo gli oggetti sonori sulla destra, lo spettatore incontra l'allegoria della musica e il suo aspetto simbolico (la figura femminile che suona un liuto, un amorino con un libretto di musica scritta, gli uccelli e altri animali), seguito dalla musica evocata, che qui ha anche un aspetto rappresentativo. Il tavolo con il libro aperto di madrigali di Peter Philips, organista degli arciduchi, circondato da strumenti che non vengono suonati), e di fronte, ad invitare lo spettatore e come chiave di lettura del dipinto, la musica scritta in due canoni leggibili.
Entrambi i canoni riportano testi biblici che esaltano il valore della fede attraverso l'udito e l'ascolto, forse contrapponendo l'udito alla vista, ricordando allo spettatore che la fede è un carattere cieco. Il primo canone, il più vicino all'osservatore, scritto su un foglio paesaggistico, ha come testo "Beati qui audium verbum Dei et custodiunt illud" ("Beati quelli che ascoltano la parola di Dio e la custodiscono"); i laterali, presentati in un libretto, recitano "Auditui meo dabis gaudium et laetitiam" ("Darai gioia e letizia al mio udito"). Questo secondo canone compare anche nel dipinto di Jan Brueghel il Vecchio Gusto, udito e tatto. Particolarmente degno di nota, sulla sinistra del dipinto, è un clavicembalo tipicamente fiammingo, molto vicino alla scuola di Anversa, forse proveniente dalla bottega dei Rucker, anche se non può essere attribuito a nessun membro di questa famiglia di costruttori.
Anche la decorazione interna del legno sopra le tastiere e del coperchio di abbassamento, basata su carte dipinte con motivi geometrici e vegetali stilizzati, è tipica della scuola di Anversa e, sebbene molto simile, nessuna di esse corrisponde esattamente al repertorio di carte trovate da O'Brien sugli strumenti Ruckers. Il dipinto all'interno del coperchio sopra le tastiere è stato identificato con '"L'Annunciazione ai pastori" del pittore fiammingo Hëndrich Van Balen (Anversa, 1575-1635) dell'inizio del XVII secolo. L'originale è conservato nel Museo Casa de Jovellanos di Gijón, con numero di inventario. Raffigura un angelo che regge un filatterio con il testo del Gloria e a destra, sospesa da angeli, una musica scritta leggibile. Una chiave molto simile è rappresentata anche nel dipinto di Brueghel Gusto, udito e tatto. In quest'ultimo la rappresentazione musicale di Van Balen è meno simile all'originale rispetto a quella de "L'udito", che vi si avvicina, anche se lo spartito non è leggibile nei dipinti di Brueghel. Questo dipinto di Van Balen appare anche nel senso de "La vista".
A sinistra del dipinto, sullo sfondo, c'è una stanza dove un gruppo di donne, uomini e bambini sta facendo musica pratica. Dall'atteggiamento delle figure, si tratta di musica vocale con accompagnamento strumentale. Sul tavolo c'è un liuto capovolto e diversi quaderni aperti e chiusi. Tre donne cantano, due sedute che leggono da uno dei quaderni e la terza in piedi che sembra guardare lo stesso libretto. Due bambini piccoli spuntano dal lato destro del tavolo. Dietro le cantanti, un gruppo di strumentisti maschi suona (da sinistra a destra) un basso di vihuela ad arco (viola da gamba in italiano), un liuto, un aerofono verticale non identificato e un flauto traverso. (Mar L8v)
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