La bionda con gli orecchini (La blonde aux boucles d’oreille), Amedeo Modigliani, 1918 - 1919 circa

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view post Posted on 16/1/2024, 17:18     +8   +1   -1
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Sono così tanti a zoppicare che chi cammina dritto, pare in difetto!

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Amedeo Modigliani (Livorno, 1884 - Parigi, 1920)
La bionda con gli orecchini (La blonde aux boucles d’oreille)
1918 - 1919 circa
firmato ‘Modigliani’ in alto a destra
olio su tela - 46 x 29,8 cm.
Collezione privata


Non si conosce l’identità della donna che Modigliani ritrae ne “La blonde aux boucles d'oreille”, ed è inevitabile essere particolarmente incuriositi da lei, poiché, mentre i dipinti di rosse e brune abbondano nell’opera di Modigliani, le donne bionde compaiono solo occasionalmente. Innegabilmente la ragazza è eccezionalmente bella; in nessun altro dipinto dell’artista livornese si può trovare una modella con occhi grigio-azzurri così scintillanti, ciglia vistose (un tocco seducente raramente visto nei suoi ritratti) e lineamenti di una simmetria così piacevolmente equilibrata, incastonati in un viso perfettamente ovale.
I suoi lineamenti reali avrebbero potuto essere ben confacenti alla superficie appiattita a mo' di maschera che Modigliani era solito imporre al volto delle sue protagoniste. La carnagione rosea irradia salute e benessere, incoronata da una caratteristica e radiosa aureola di capelli biondo-rossastri; sembra in tutto e per tutto una giovane donna affermata e attraente, assolutamente elegante e moderna. Anche il bagliore della luce dei suoi orecchini di perle, i piccoli accessori che danno il titolo al dipinto, emana un fascino vivace. Lanthemann ha lodato questo quadro come un “Portrait d’une grande pureté et d’une grande maestria”.


Nelle loro biografie di Modigliani, sia Pierre Sichel (1967) che Meryle Secrest (2011) raccontano di una relazione che Modigliani ebbe nel 1916 con Simone Thiroux, una giovane donna canadese nata in una famiglia benestante, che soggiornava a Parigi presso una zia per motivi di studio. Sichel dice che aveva “occhi azzurri e capelli chiari” e per questo motivo potrebbe essere lei la modella del presente dipinto. Tuttavia, quando Simone si legò a Modigliani, dopo la rottura con Beatrice Hastings e prima dell’incontro con Jeanne Hèbuterne, aveva sperperato la maggior parte dell’eredità, appena acquisita, in uno stile di vita bohémien a Montparnasse. Sichel ha scritto che “era una ragazza malaticcia e, come Modì, tubercolotica fin dalla più tenera età... Non sembrava rendersi conto dell’importanza delle cose, soprattutto della sua salute. Non si prendeva affatto cura di sé, e fino alla fine fu negligente all’estremo”.

Rimase incinta di Modigliani ma il sentimento della giovane, a tratti adorante e asfissiante, finì per infastidire l’artista al punto da non riconoscere il figlio. Simone, ripudiata dalla famiglia e logorata dalla malattia, darà in adozione il bimbo, Serge Gerard, che diventerà sacerdote e solo da adolescente scoprirà chi era suo padre. Questa descrizione non si confà all’impressione suscitata dalla giovane donna vestita in modo sobrio, piena di salute, nel presente dipinto realizzato nel 1917, forse dopo che Modigliani aveva già rotto con Simone. E’ probabile che quest’opera sia un secondo ritratto di una modella nota solo come Renée (da non confondere con Renée, moglie Moïse Kisling, che Modigliani ritrasse più volte), una persona descritta come bionda anche nel titolo del primo quadro, dipinto nel 1916.

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Amedeo Modigliani
Lolotte (Femme au chapeau)
giugno 1917
olio su tela - 55 x 35,5 cm.
Centre Pompidou, Parigi






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Modigliani dipinse un nudo biondo in piedi nel 1917; potrebbe trattarsi della stessa modella, vista con i capelli lunghi, prima che li avesse raccolti? C’è anche un nudo seduto del 1918, in cui la modella ha i capelli ricci e biondi rossicci, tagliati molto corti; inoltre si nota anche la traccia di una perla all’estremità del lobo dell’orecchio destro.



Amedeo Modigliani
Nudo seduto con le mani in grembo
1918
olio su tela - 100 x 65 cm.
Honolulu Museum of Art, Honolulu, Hawaii



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Che fossero nate in un ambiente di classe, che possedessero autentiche credenziali avanguardistiche o bohémien, o che fossero semplici lavoratrici che posavano per artisti di passaggio, molte delle donne ritratte da Modigliani erano senza dubbio molto belle, ognuna a modo suo. I tratti individuali, la personalità e lo stato d’animo del momento emergono quasi sempre in questi ritratti, nonostante i caratteristici tratti che caratterizzeranno lo stile maturo del pittore. L’aspetto più rilevante di questa modella bionda sono i suoi corti capelli, all’epoca un look insolito per le donne francesi, la maggior parte delle quali prediligeva ancora le tradizionali acconciature lunghe.




Amedeo Modigliani
Nudo biondo in piedi con la camicia abbassata
1917
olio su tela - 92 x 64,8 cm.
Collezione privata



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Modigliani dipinse “La blonde aux boucles d’oreille” nei mesi in cui si stava preparando per la sua prima mostra personale alla galleria di Berthe Weill, prevista per il dicembre 1917. L’artista era conosciuto nella sua cerchia quasi esclusivamente come ritrattista e fu su sollecitazione di Léopold Zborowski, il suo nuovo agente e mercante, che intraprese una serie di nudi per ampliare il suo appeal tra i potenziali collezionisti. L’artista ne dipinse una ventina in tutto, sette o otto dei quali costituirono il nucleo della sua imminente mostra, insieme ad alcuni dei suoi ritratti più belli. Anticipando il successo che sentiva di aver meritato da tempo, Modigliani perfezionò in questo periodo cruciale tutti i tratti del viso caratteristici del suo stile maturo: il viso ovale allungato, il collo aggraziato da cigno, le labbra sensuali e gli occhi impenetrabili a mandorla. In questo periodo Modigliani aveva assimilato pienamente nella sua arte una serie di fonti disparate, che andavano dalla ritrattistica rinascimentale italiana, alla scultura africana e oceanica. I ritratti che l’artista dipinge in questa fase sono tra i più sensibili e caratterizzanti di tutta la sua carriera. La superficie pittorica, inoltre, come si vede in questo dipinto, è squisitamente tattile; in seguito l’artista adottò un approccio più semplice nel trattamento dei colori sulla tela.


Modigliani ha saputo bilanciare con abilità e apparentemente senza sforzo la tradizione e la novità, il volume illusionistico e la piattezza modernista, per creare un’immagine individuale che esprimesse la sua personale concezione della bellezza. Jean Cocteau ha scritto all’artista, suo amico di lunga data, il seguente omaggio: “Non è stato Modigliani a distorcere e allungare il volto, a stabilirne l’asimmetria, a far fuori uno degli occhi, ad allungare il collo. Tutto questo avveniva nel suo cuore. Ed è così che ci disegnava ai tavoli del Café de la Rotonde; è così che ci vedeva, ci amava, ci sentiva, era in disaccordo o in polemica con noi. Il suo disegno era una conversazione silenziosa, un dialogo tra le sue linee e le nostre... Eravamo tutti subordinati al suo stile, a un modello che portava dentro di sé, e lui cercava automaticamente dei volti che assomigliassero alla configurazione che richiedeva, sia all’uomo che alla donna. La somiglianza, in realtà, non è altro che un pretesto che permette al pittore di confermare l’immagine che ha in mente. E con questo non si intende un’immagine reale, fisica, ma il mistero del proprio genio” (D. Krystof, Amedeo Modigliani 1884-1920: The Poetry of Seeing, Colonia, 2000, p. 54).



Il successo di Modigliani nella formulazione di una tipologia di ritratto dipinto è ancora più significativo dopo lo sviluppo e la diffusione della fotografia, che avrebbe dovuto rendere obsoleta l’immagine pittorica, e la distruzione dell’immagine coerente e integrale del volto e della figura umana intrapresa dai cubisti e dagli espressionisti. Modigliani si è mosso con un proprio percorso distintivo: fedele alla realtà e a se stesso, ha tratto e conservato una somiglianza essenziale e caratteriale della persona che gli stava davanti, descrivendo il suo personaggio con un linguaggio pittorico soggettivo, intuitivo e tutto suo. In parte classicista, in parte manierista, Modigliani creò quello che è forse il look più famoso e riconoscibile della ritrattistica del XX secolo, una quintessenza della modernità nell’uso selettivo delle fonti e dello stile, che, nonostante abbia riscosso un successo limitato durante la sua vita, ha continuato a manifestare un fascino quasi universale. (M.@rt)





Edited by Milea - 17/1/2024, 09:59
 
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