Festa e declino (Feier und Untergang)- Paul Klee, 1920, Collezione privata

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view post Posted on 23/1/2024, 13:22     +7   +1   -1
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Sono così tanti a zoppicare che chi cammina dritto, pare in difetto!

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Paul Klee (1879-1940)
Festa e declino (Feier und Untergang)
1920
firmato “Klee” (in basso a destra)
olio, penna e inchiostro di china - 38,7 x 25,4 cm.
Collezione privata


Nel dicembre 1918, un mese dopo la firma dell’armistizio che poneva fine alla Prima guerra mondiale, Klee venne congedato dall’esercito tedesco e tornò a Monaco di Baviera, sede delle sue attività prebelliche. Nel corso dei due anni successivi, Klee ampliò notevolmente la sua gamma di soggetti e di mezzi artistici e raggiunse la prima vera notorietà per il suo lavoro. Nell’ottobre del 1919 firmò un contratto triennale con il mercante Hans Goltz; nella primavera successiva Goltz allestì una retrospettiva di oltre trecentocinquanta dipinti, disegni e incisioni di Klee, che fece scalpore a Monaco. Poco dopo vennero pubblicate due monografie su Klee e la definizione dell’artista stesso sui suoi obiettivi espressivi appare nell’antologia “Credo creativo”. Nel novembre del 1920, Klee ricevette da Walter Gropius l’invito a far parte della facoltà del Bauhaus di Weimar, appena fondato; due mesi dopo lasciò Monaco per unirsi a questa ambiziosa comunità di artisti e architetti. Will Grohmann scrisse: “Se Klee, come Franz Marc, fosse stato destinato a morire giovane, ciò che ha prodotto prima del 1920 lo avrebbe comunque reso non solo uno dei pittori più ispirati, ma anche uno dei più grandi del XX secolo. Il periodo che precede il Bauhaus non è semplicemente il fondamento della sua opera successiva: è una sezione decisiva dell’arte di Klee e del suo secolo… Nei dipinti a olio del 1919 e del 1920, per lo più paesaggi, Klee raggiunge una sicurezza di forma e un’oggettività di espressione mai viste prima. Si tratta delle opere più importanti realizzate prima di trasferirsi a Weimar”. (Paul Klee, Londra, 1954).


Il presente dipinto fa parte di un gruppo di paesaggi ritmici e boscosi che Klee realizzò nel 1920, l’anno successivo all’esordio della sua attività ad olio. È numerato duecento su duecentotrentaquattro opere del 1920, il che suggerisce che risale all’autunno, dopo il ritorno dell’artista da Possenhoffen sul lago di Starnberg. Le tonalità dominanti del rosso e del marrone riflettono i colori del fogliame autunnale, mentre il titolo del dipinto, “Feier und Untergang”, evoca l’abbondanza del raccolto seguita dall’arrivo dell’inverno.

I blocchi di colore piatto, tipici delle opere orfiste di Klee del periodo prebellico, fungono da struttura unificante per le forme lineari che compongono il paesaggio. La cima della montagna alberata al centro della composizione si ripete nel frontone triangolare che la affianca, suggerendo un collegamento tra creazione naturale e creazione umana. Klee era estremamente sensibile al timbro dei vari paesaggi e il suo diario documenta ripetutamente la sua attenzione per il territorio; aveva inoltre raccolto una collezione diversificata di materiali botanici che studiava come repertorio di forme. Il suo obiettivo, tuttavia, non era la traduzione mimetica delle forme osservate in arte, ma piuttosto un’analogia tra la natura e l’opera creativa dell’artista, che secondo lui erano soggette alle stesse leggi. Nel “Credo creativo” dichiarò: “L’arte è una somiglianza con la creazione. A volte è un esempio, proprio come il mondo terrestre è un esempio di quello cosmico”. Anke Daemgen ha spiegato: “Il desiderio di Klee era quello di realizzare opere che non si ispirassero semplicemente all’aspetto esteriore della natura, ma un’arte che, come la creazione stessa, emanasse da un processo creativo interiore e vivificante che a sua volta rimanesse vitale all’interno dell’opera. Il fascino dei processi di cambiamento e metamorfosi, della crescita e del movimento, che caratterizzò tutta l’opera di Klee, raggiunse il culmine nella sua esplorazione artistica di piante, giardini e paesaggi”. (The Klee Universe, Neue Nationalgalerie, Berlino, 2008).


La presente opera, eseguita a olio su carta (datata, numerata e intitolata “1920/200 Feier und Untergang”, su una striscia di supporto applicata al retro), è stata montata da Klee su tavola e ne ha poi dipinto il bordo in rosso per riprendere i colori del paesaggio. L’artista riservava questo trattamento alle opere che considerava più riuscite, quelle che chiamava quadri su tavola, per distinguerle dai disegni o dai fogli colorati. Come ha spiegato Grohmann “Klee faceva distinzioni molto nette; declassava e promuoveva. Quando un quadro non era in grado di vivere di vita propria sulla parete, veniva incollato su un cartoncino bianco e diventava un foglio colorato. ‘Sul bianco a volte sta bene’, diceva Klee a proposito di questi casi. Quando invece un foglio era sufficientemente robusto, lo montava su cartone o legno e lo trasformava in un pannello”. (M.@rt)




 
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