Resurrezione di Lazzaro

Caravaggio, 1609

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    Resurrezione_Lazzaro

    Resurrezione di Lazzaro, 1609
    olio su tela 380×275 cm
    Messina, Museo Regionale


    Da Siracusa, dopo pochi mesi, Caravaggio si sposta a Messina, all’epoca la città più popolosa e importante della Sicilia orientale.
    In breve tempo, il pittore ottiene diversi incarichi da collezionisti locali: soprattutto due pale d’altare, oggi conservate nel Museo regionale della città.
    Il commerciante genovese Giovan Battista de’ Lazzari, che si era impegnato a far decorare la chiesa dei padri Crociferi, aveva inizialmente pensato ad un soggetto contemplativo, una Madonna col Bambino e vari santi.
    Poi, prendendo spunto dal proprio cognome ( e forse anche da un doloroso episodio familiare), ha commissionato a Caravaggio una scena drammatica, la Resurrezione di Lazzaro; un cambio di tema che si è certamente rivelato congeniale per l’indole espressiva del pittore, che consegna la tela nel giugno del 1609.
    La scena, abitualmente interpretata dagli artisti come uno spettacolare intervento di Cristo che restituisce la vita, si trasforma in un ulteriore approfondimento dell’idea della morte.
    Sfidando le consuetudini iconografiche, il pittore ambienta l’episodio nel momento in cui Lazzaro viene trasportato al cimitero: come avviene nel Seppellimento di santa Lucia, alcuni becchini si stanno occupando di preparare la tomba per il defunto.
    Lazzaro annaspa in una condizione ancora in bilico tra la morte e la vita, tra l’ombra e la luce.
    L’espressività pacata di Cristo, contrasta con l’animazione che scuote il gruppo dei personaggi, tutti raccolti nella parte bassa del dipinto, mentre in alto la grande tela è completamente scura. Il gesto, con l’indice puntato in avanti, ricorda molto da vicino quello del tutto analogo della Vocazione di san Matteo. Anche Lazzaro viene “chiamato“ a una nuova vita.


    Resurrezione_Cristo




    Resurrezione_Mano




    La mano spalancata
    è il primo segno di vita.
    Da notare come sotto la mano
    si scorga un teschio,
    a ribadire il contrasto
    tra la vita e la morte.









    Coerente con la ricerca del realismo, secondo un cronista locale, Caravaggio si fece assegnare una stanza nell’ospedale della città e pretese di utilizzare per modello un cadavere.


    resurrezioneportantini

    Caravaggio aveva scelto alcuni facchini
    particolarmente nerboruti,
    del porto di Messina
    per posare nell’ atto di sostenere Lazzaro.
    Inorriditi dall’idea
    di dover maneggiare
    il corpo di un defunto,
    il cui fetore si faceva sempre più insopportabile,
    protestarono comprensibilmente per la macabra situazione,
    suscitando l’immancabile reazione del pittore:
    minacciandoli con il pugnale,
    Caravaggio obbligò i tre uomini
    a riprendere la loro posa
    e a mantenerla finchè lo giudicò necessario.







    Lazzaro_Marta





    Davvero toccante
    è l’abbraccio
    tra Lazzaro e la donna
    che gli è vicina
    (la sorella Marta?)
    (M.@rt)



    Edited by Milea - 18/6/2014, 15:58
     
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