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Amedeo Modigliani Testa di donna 1912 circa Scultura ( calcare ) - 58 x 12 x 16 cm. Parigi, Centre Pompidou
Dell’intero corpus scultoreo di Modigliani, ci sono pervenuti circa venti esemplari, tra cui questa “Testa di donna”. Si tratta per lo più di ritratti in pietra, ad eccezione di due realizzati in legno e marmo. Queste sculture, opere dalle forme essenziali, testimoniano il percorso maturato dell’artista in Francia, dopo gli anni di formazione livornese presso la scuola dei macchiaioli. E’ a Parigi, dove si trasferì dal 1906, che subisce influenze significative per il suo stile: da una prima pittura dai toni espressionisti, l’artista volse il suo interesse per i fauves, fino alle opere di Matisse, Gauguin e Cezanne.
La svolta decisiva avvenne, però, con la conoscenza dell’arte negra, scoperta tramite il collezionista Paul Alexandre e lo scultore Brancusi. Modigliani cominciò a scolpire eseguendo centinaia di disegni preparatori e dando inizio alla sua pratica del taglio diretto, tecnica con cui sbozzava i tratti essenziali di teste umane e figure di cariatidi. Il taglio diretto conferisce alla scultura un senso di stabilità, suggerendo inoltre il valore architettonico di una colonna. Del resto, se la concezione dell’opera allude alle maschere africane, non appare lontano un possibile riferimento alla scultura egizia e cicladica, anche se è soprattutto l’arcaismo greco, con le figure affusolate delle korai dal sorriso enigmatico, a dettare l’espressione sognante ed estatica della Testa di donna. (M.@rt)
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