Ritratto di contadino (Portrait of a Peasant), Paul Cèzanne, 1905-1906

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view post Posted on 30/11/2022, 14:45     +3   +1   -1
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Sono così tanti a zoppicare che chi cammina dritto, pare in difetto!

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Paul Cèzanne
Ritratto di contadino
(Portrait of a Peasant - Portrait d'un paysan)
1905 - 1906
olio su tela - 64,8 x 54,6 cm
Madrid, Museo Nacional Thyssen-Bornemisza
Non in esposizione


Questa tela fa parte di una serie di dipinti realizzati da Cézanne ad Aix-en-Provence negli ultimi anni della sua vita; in esso, il giardiniere di Cézanne, Vallier, posa contro la balaustra sulla terrazza del nuovo studio dell'artista, vicino a Les Lauves. Sebbene vestito con i semplici abiti da lavoro blu del contadino provenzale, il protagonista, che occupa la gran parte del quadro, trasmette un senso di forza e solidità. La spinta verticale della figura è compensata dal forte piano orizzontale del parapetto color ocra.



Applicando colori ad olio diluiti con pennellate trasparenti e geometriche, Cézanne scompone l'immagine in piccoli piani di colore. Gli arrangiamenti sereni e formali degli anni precedenti iniziano a disintegrarsi, mentre forma e colore diventano inseparabili nella ricerca di Cézanne di catturare la struttura interna delle cose.

“Quello che volevo, era fare dell'impressionismo
qualcosa di solido e duraturo,
come l'arte dei musei”.


Con questo obiettivo Cézanne, uno dei partecipanti alla prima mostra impressionista del 1874, iniziò a considerare questo linguaggio pittorico eccessivamente effimero e visivo, rivolgendo la sua attenzione alla pittura classica. Concentrando il suo totale interesse al raggiungimento di uno stile che combinasse le realizzazioni moderne dell'impressionismo e la durata delle opere museali, riuscì ad andare molto oltre i suoi colleghi impressionisti, determinando una trasformazione duratura nel linguaggio della pittura.

Questo “Ritratto di contadino” (il cui primo proprietario fu l’imprenditore e gallerista francese Ambroise Vollard) appartiene a una serie di ritratti en plein air che Cézanne dipinse della gente di Aix-en-Provence, verso la fine della sua vita. Il suo giardiniere Vallier, che spesso posava per lui, o qualche altro personaggio locale siede davanti alla ringhiera del terrazzo che circondava la facciata dell'edificio dove si trovava il suo nuovo studio, vicino alla collina di Les Lauves a nord di Aix. Da questa terrazza Cézanne dipinse il lontano Monte Saint-Victoire, il vicino paesaggio e le piante del suo giardino, e ritrasse i contadini dei dintorni presso l'enorme tiglio, all'ombra del quale era solito lavorare.

Nonostante il semplice vestito blu caratteristico della gente di campagna della Provenza, il soggetto è raffigurato con proporzioni monumentali e occupa il centro del dipinto. È seduto su una sedia rustica, a gambe incrociate, appoggiato al suo bastone, in una posa calma che gli conferisce una dignità e una serenità che ricordano i grandi ritratti rinascimentali.

Quest'opera è un buon esempio dello stile degli ultimi anni dell'artista, quando l'assetto immobile e formale degli anni precedenti cominciò a disgregarsi, la superficie pittorica si fece più agitata e i colori più luminosi. Sforzandosi di rappresentare la struttura interna delle cose, Cézanne ha reso forma e colore inseparabili e le sue composizioni sono diventate più architettoniche.

Qui la verticalità della figura contrasta con il marcato orizzontale, formato dal parapetto color ocra e dalle macchie orizzontali del cappello. Inoltre, le pennellate geometriche e trasparenti applicate con oli molto diluiti modellano gradualmente la superficie del quadro e scompongono l'immagine in una serie continua di piccoli piani di colore.



La figura, che sembra incompiuta, è integrata in uno sfondo sfocato di vegetazione, forse simbolo di come sia perfettamente in sintonia con l'ambientazione. Come si legge nel catalogo ragionato di John Rewald, Cézanne “non ha seguito alcun piano di lavoro precostituito, in modo che le parti essenziali, come le caratteristiche del modello, potessero essere lasciate nel vago o, piuttosto, potessero essere curate in un’occasione successiva (che potrebbe non avvenire mai)”. Inoltre, come in altre opere dell'ultimo periodo dell'artista, alcune zone della tela sono state volutamente lasciate spoglie, costituendo parte della composizione. Cézanne, rifiutando l'idea tradizionale di opera finita, abbracciò la nozione di incompiuto, che tanto influenzò tutta l'arte del Novecento.

Gli ultimi ritratti di Cézanne, tra cui questa tela del Museo Thyssen-Bornemisza, sono stati descritti da Lionello Venturi come “autentici dialoghi con la morte”. Emozionato dalla loro drammatica intensità, lo storico italiano scrive che “Cézanne osserva il vecchio giardiniere con un tale carico di dolorosa compassione che è proprio lui stesso a mostrarsi attraverso di essa, producendo per così dire, una sorta di autoritratto. Sulla soglia della morte assolve il suo compito quotidiano: senza speranza, ma con fede nel dovere compiuto”. (M.@rt)



 
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