Ritratto di Adele Bloch-Bauer ( Portrait of Adele Bloch-Bauer )

Gustav Klimt, 1907 e 1912

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    Gustav Klimt
    Ritratto di Adele Bloch-Bauer I
    1907
    Olio su tela
    138X138cm
    Osterreichische Galerie Belvedere - Vienna







    Si tratta, insieme al "Bacio", dell'opera più celebre del periodo d'oro.

    Klimt che procedeva metodicamente alla realizzazione dei suoi ritratti, eseguendo innanzitutto degli studi dal vero, realizzò circa centocinquanta disegni della modella, che avrebbe immortalato in due dipinti.

    Stilisticamente l'opera si colloca nel solco delle rappresentazioni di Emile Floge e Fritza Riedler, ma l'artista compie in questo caso un passo ulteriore sulla via della completa fusione tra pittura e decorazione.

    La composizione è simile all'immagine della Rieder ( http://lottovolante.plnet.forumcommunity.net/?t=42665406 ), ma poltrona e abito tendono ormai a unificarsi in una vera e propria cascata ornamentale.
    Gli oggetti diventano di fatto indistinguibili e non c'è limite tra il mobile e la parete di fondo, confusi in una preziosa nicchia che avvolge la figura.

    Di tridimensionale e realistico restano soltanto il volto, il dècolletè e le mani della protagonista che assumono il carattere di una diafana apparizione entro il furore di motivi arabescati.

    Il chiarore della pelle, la bocca rossa e socchiusa, le spalle nude e l'intreccio nervoso delle mani rendono la Bloch-Bauer una donna fatale.
    L'effetto è accresciuto dalla soluzione utilizzata per il tipico stacco tra testa e resto del corpo: il viso non viene sottolineato dalle "aureole" decorative inserite nei ritratti Riedler e Wittgenstein ( http://lottovolante.plnet.forumcommunity.net/?t=42654562 ), ma da un raffinatissimo collare, come in Giuditta I ( http://lottovolante.plnet.forumcommunity.net/?t=42557836 ), prototipo della distruttrice di uomini.

    La proliferazione di ornamenti - quadrati di vari colori e dimensioni, linee ondulate, mezzelune, occhi stilizzati, triangoli, spirali - che circonda la figura, si stempera nella porzione restante di sfondo, realizzato come una superficie brulicante di bagliori dorati.

    Un sottile zoccolo a scacchi interviene a distinguere la parete del pavimento, ma le due superfici assumono in realtà l'aspetto di un continuum bidimensionale e il quadro tende a perdere il carattere del dipinto, per assumere piuttosto quello di gioiello. ( Mar L8v )


    Edited by Milea - 29/4/2014, 22:21
     
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    Portrat_der_Adele_Bloch_Bauer

    Gustav Klimt
    Ritratto di Adele Bloch-Bauer II
    1912
    Olio su tela
    190X120cm
    Osterreichische Galerie Belvedere - Vienna







    Nel 1912 Klimt ritrasse nuovamente Adele Bloch-Bauer e il confronto fra le due versioni è certamente il miglior indicatore per comprendere il mutamento intercorso nello stile dell'artista.

    Il primo dipinto, compiuto nel 1907, risaliva al cilmine del "periodo d'oro" e trasfigurava l'immagine della modella in un idolo pagano irraggiungibile e fuori dal tempo.

    La seconda opera restituisce invece la figura di un'elegante donna della propria epoca, abbigliata alla moda.
    La posa si mantiene peraltro rigida - diversamente dal ritratto non ufficiale della passante con il boa di piume - e la protagonista appare come una colonna con tanto di partizioni architettoniche interne, culminanti con il grande disco nero del copricapo, che funge da cappello.

    La componente ornamentale e dunque ancora accentuata, anche se riappare una certa tridimensionalità, evidente nel cappello e nel tappeto, ripresi in prospettiva.
    Lo sfondo è invece rigorosamente piatto, immaginato come una serie di tappezzerie o arazzi sovrapposti.
    I motivi però, attingono a un repertorio ben diverso da quello arcaizzante e sacrale ricorrente in gran parte delle opere klimtiane fino alla svolta degli anni Dieci.

    L'artista utilizza adesso scene tratte dalle stampe giapponesi, cui si era finora ispirato solo per i tagli compositivi o per la riduzione delle figurazioni a sagome prive di volume.

    Il quadrato campito in verde, invece, su cui sono sparse senza un ordine apparente corolle di fiori, e la cromia brillante dell'insieme derivano dall'esempio di Henri Matisse.

    Due opere dell'artista francese erano state esposte alla Kunstschau del 1909, dedicata all'arte internazionale, e nell'autunno dello stesso anno Klimt si era inoltre recato a Parigi, dove aveva guardato con attenzione agli sviluppi pittorici più recenti, accogliendo diversi spunti. ( Mar L8v )


    Edited by Milea - 29/4/2014, 22:23
     
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